È la storia di un viaggio lungo 363.104 KM, esattamente la distanza, al perigeo, che separa la Terra dalla Luna, in cui vengono raccontate dalla voce narrante del Doblò le vicissitudini di Barbara e Giorgio, una coppia ormai non più giovane, che ha fatto della solidarietà e dell’impegno sociale un vero e proprio stile di vita. 

Il Doblò che arrivò sulla Luna è il titolo del libro di Barbara De Luca, 60 anni, nata a Milano. Inizia giovanissima a praticare atletica leggera specializzandosi negli 800 metri fino a conquistare un posto nella Nazionale azzurra nei primi anni ‘80. Da sempre sensibile ai temi sociali ed impegnata in prima persona nel mondo del volontariato e della solidarietà. È in questo contesto che conoscerà Giorgio, suo futuro marito e compagno inseparabile di vita e di avventure. Nel 2002, fonda e presiede l’associazione “Umanisti nel Mondo”. Questa attività la vedrà impegnata insieme al marito per oltre 6 anni in Brasile in progetti di appoggio umano nelle favelas situate nello stato di San Paolo. Forti di questa esperienza, tornati in Italia fonderanno con un gruppo di volontari, l’Associazione culturale “Ubuntu”, ludoteca e doposcuola multietnico di Palermo. Ha coordinato un gruppo e realizzato uno studio internazionale sulla radice della vendetta e sulla riconciliazione personale e sociale, presentata al Forum di Milano dell’ottobre 2008. Iscritta nelle liste di volontariato della Protezione Civile del Comune di Milano ha collaborato nell’accoglienza e sostegno ai profughi siriani e successivamente di diverse nazionalità. Attualmente è presidente dell’Associazione “Il Banco dei Talenti” che opera a sostegno di chi non ha la possibilità di esprimere un proprio talento a causa di questioni economiche o sociali. Lavora presso uno studio di progettazione ambientale a Milano.




Barbara ha scritto ora anche questo libro, un viaggio nel corso del  quale vengono raccontati fatti realmente accaduti, Doblò, parte da una visione semplice e lineare dell’esistenza, fino a scoprire le diverse sfumature e complessità che la compongono. Una complicità con i due che gli darà la certezza di essere un elemento importante, con la consapevolezza che ognuno, a suo modo, può fare la propria parte. Un crescendo di scoperte e pensieri che lo porteranno ad arrivare alla fine del percorso, con un “bagagliaio” pieno di esperienze e saggezza. Attraverso gli episodi del racconto, a volte divertenti, a volte drammatici, con colpi di scena inaspettati, il libro si prefigge di accompagnare il lettore, con un linguaggio delicato, verso la ricerca di un modo più consapevole ed essenziale di affrontare la vita.

La prefazione è di Fiammetta Borsellino, che ha deciso di accompagnare in questa prima esperienza letteraria la sua amica scrittrice:

Prefazione:

Sono un Doblò FIAT: 1910 di cilindrata, motore diesel, blu metallizzato. Ho percorso 363.104 chilometri, e tutto mi sarei aspettato di sentire quella mattina di gennaio in cui mi scelsero, tranne le parole: “Questo Doblò ci porterà sulla Luna”. È l’inizio di un lungo viaggio… esattamente la distanza al perigeo che separa la Terra dalla Luna, in cui vengono raccontate dalle voce narrante del Doblò le vicissitudini di Barbara e Giorgio: una coppia ormai non tanto giovane, che ha fatto della solidarietà e impegno sociale un vero e proprio stile di vita.

Nel corso del viaggio, Doblò, partendo da una visione semplice e lineare della vita, scoprirà le diverse sfumature e complessità che la compongono.

Una complicità con i due che gli darà la certezza di essere un elemento importante nella loro vita, con la consapevolezza che ognuno, a suo modo, può fare la sua parte.

Un crescendo di scoperte e pensieri che lo porteranno ad arrivare alla fine del viaggio insieme ai due, con un bagagliaio pieno di esperienze e saggezza. Attraverso episodi di “viaggio” a volte divertenti, a volte drammatici, con colpi di scena inaspettati, il libro si prefigge di accompagnare il lettore, con un linguaggio delicato, verso la ricerca di un modo più consapevole ed essenziale di affrontare la propria vita.