
La festa non si vende, si vive: nota Cgil su apertura centri commerciali nei festivi
- 13 Marzo 2018 - 8:37
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Le aperture degli esercizi commerciali nelle festività sono oggetto di una nota che il segretario generale della Filcams Cgil di Ragusa, Antonio Modica, ha inviato ai sindaci di Modica e di Ragusa. Nella missiva si legge:
“La scrivente O.S. con la presente intende ribadire la totale contrarietà alle aperture degli esercizi commerciali nelle festività e ne chiede il rispetto del significato e del valore sociale.
Contrariamente a quanto sostenuto dai fautori delle liberalizzazioni il “ sempre aperto “ non ha aumentato i consumi tantomeno i posti di lavoro, né ha portato vantaggi economici alle imprese, anche per il conseguente incremento dei costi di gestione; è anche vero, comunque, che il problema dell’aumento del costo del personale lo hanno solo le aziende che rispettano il CCNL e non quelle che lo disconoscono parzialmente o integralmente.
Infatti per i dipendenti, costretti a turni di lavoro più lunghi e meno retribuiti rispetto a prima con la liberalizzazione delle aperture, si è avuto un significativo peggioramento della vita. In particolare per le donne, la grande maggioranza dei dipendenti, per le quali è diventato sempre più difficile conciliare la vita familiare con il lavoro.
Sappiamo che sono tante le categorie di lavoratori che svolgono la loro attività durante le Domeniche ed i festivi, ma come è noto a tutti, si tratta di servizi essenziali ( Ospedali, trasporto, polizia, ecc. ).
Fare la spesa la Domenica e nei giorni festivi, può essere un vantaggio per i consumatori ma non un servizio essenziale per la collettività.
Tra l’altro in passato queste aperture erano garantite a rotazione da accordi tra il sindacato, le associazioni datoriali e le istituzione che salvaguardavano gli interessi di tutti, consumatori, aziende, lavoratori e lavoratrici.
Con l’avvicinarsi delle festività di Pasqua e la notizia dell’apertura dei tre centri commerciali nella giornata di”Pasquetta“, tantissimi sono stati i lavoratori che ci hanno contattato, per trovare una soluzione visto che l’anno precedente in alcuni centri non si era lavorato.