Il Sindaco di Ispica si onora di appartenere al Pdl. Dichiara di volersi impegnare, in questa campagna elettorale, a sostenerne i candidati . Nutre la ferma convinzione che il  “ suo ” partito, anche in questa circostanza, esprimerà il suo deputato. Ma non ricorda  Rustico che quello che egli,  fino a ieri,   definiva il suo deputato,  era proprio quel Leontini  che    ha contribuito in modo determinante alle sue due elezioni  a Sindaco di Ispica?  Lo stesso Leontini che ha difeso il Sindaco, incondizionatamente, tutte le volte che egli ha litigato con assessori e consiglieri comunali: Milana, Strano, Cuscusa, Arena, Genovese, Spadola, Lauretta ?

L’avv. Rustico dimentica di aver manifestato, in tutte le occasioni pubbliche e private più o meno recenti, la sua adesione alle posizioni dell’On. Leontini. Addirittura sostenendo che per lui il pdl non fosse il  Popolo delle Libertà  bensì il  Partito di Leontini. Inoltre precisando che se Leontini avesse deciso di lasciare il partito, egli lo avrebbe seguito, anche in Rifondazione Comunista. Il 7 Giugno, infine, alla manifestazione all’Ars, Leontini, Maira ed altri deputati presentavano il progetto di lista civica o comune. Nessun accenno a candidature alla Presidenza della Regione. Ebbene, in quella occasione, il Sindaco di Ispica plaudiva all’iniziativa ed incoraggiava il “ suo ” deputato ad andare avanti. Nel Pdl non si poteva tornare. Questa la sua raccomandazione finale e la parola d’ordine.

Il progetto politico integrava il patto personale. La condivisione del percorso si identificava con l’individuale vincolo reciproco. La prospettiva pubblica non confliggeva con la promessa privata: “ Se tu sarai candidato, è impensabile che possa esserlo io ”.

Improvvisamente, il 31 Agosto 2012, nel Giornale di Sicilia, una dichiarazione sparata alle spalle: “ Il mio partito è solo il Pdl, di cui sono Sindaco… Oggi avrò un incontro con Leontini e spiegherò le mie ragioni, dicendo apertamente che non ho nessuna intenzione di lasciare il Pdl…..Se l’On. Nino Minardo non dovesse essere candidato, io vorrò essere della partita, anche perché non tradisco gli elettori candidandomi, perché non ho l’obbligo delle dimissioni. Anzi rafforzerei in caso di vittoria la mia città ”.

Le stesse cose dette a Leontini, ripetute a Minardo.  Cancellato il patto personale, sostituito con la estemporanea riscoperta della bellezza   del Pdl, capeggiato da Minardo, nuovo punto di riferimento di Rustico,  stella cometa della propria aspirazione. Un trasformismo da circo equestre. Il giornale si diverte. Rustico punta a Palazzo d’Orleans. Contro Leontini. Con Minardo e con il Pdl.

I  consiglieri comunali Padova e Fidelio e l’Assessore Di Benedetto, in data 18 Settembre,  aderiscono alla candidatura di Leontini in Cantiere Popolare. Politica e fiducia personale si identificano. Stavolta sì !  Stima, amicizia, lavoro politico si fondono. Al Sindaco si chiede chiarezza. Ma da lui nessuna risposta!

Lo stesso giorno, qualche ora dopo, il coordinatore provinciale del Pdl, comunica ufficialmente le candidature di Rustico, Occhipinti e Assenza, indicate come simboli di rigenerazione. Ma scoppia la ribellione dei pidiellini modicani che “ non accettano di esercitare il ruolo di semplici portatori d’acqua ”.  La reazione stronca  le aspirazioni personali del Sindaco Rustico. Che richiamato a Modica, sua nuova capitale politica, viene licenziato. In tronco.

Mai darsi per vinto. Rustico dichiara il contrario. L’esclusione diventa rinuncia, per il “ bene della comunità “. Non si rendeva conto, in quel momento, che la comunità e la città in questione, per le quali gli si imponeva l’esclusione, non erano quelle ispicesi ma quelle modicane. Infatti, Mommo Carpintieri compare imperioso e prende il posto. Anche la motivazione utilizzata da Rustico è in mala fede.  Infatti, nelle dichiarazioni del  31 Agosto, egli sosteneva che con la sua candidatura la città si sarebbe rafforzata. In quelle dell’altro ieri, invece, ha dichiarato che dalla  sua esclusione, mascherata come rinuncia,   la  città ne avrebbe un beneficio. Campione mondiale  di logica!

Il continuo girovagare alla ricerca di candidature, nel frattempo, danneggia il Comune, lasciato allo sbando. Gli stipendi, le forniture, l’urbanistica, il bilancio, attendono un’azione.

Dulcis in fundo. Il Sindaco di Ispica, che promette il suo impegno per i candidati forestieri del Pdl,  violenta la storia del suo popolo, che ha sempre affermato una ferrea  logica di sostegno al candidato ispicese, anche quando nella stessa elezione votava il deputato socialista e la senatrice missina. Ma nel caso di Rustico, la luce propria non può che corrispondere al buio altrui. E’ vero, per lui è giusto che uno che fa il Sindaco faccia anche il deputato, mentre è ingiusto che uno che fa il deputato rimanga tale. Soprattutto quando al deputato uscente  si dovrebbe gratitudine e riconoscenza. Che nella vita si manifestano o pi’ amuri o pi’ duluri, pi’vuliri o pì duviri. Niente di tutto questo!

Oggi cosa si pretende? Rustico è venuto meno ad un patto personale ed ha  infranto un progetto politico.  Egli continui a fare il Sindaco, ma faccia a meno di noi. Un’attività amministrativa si sostiene se alla base ci sono la collaborazione e la  fiducia reciproca.  Se tutto ciò viene a mancare, e lascia il posto alla unilaterale ostilità, una conseguenza dovrà pur esserci.

Noi continueremo a lavorare per la città. Lasciamo, come sempre,  il Sindaco libero di fare quello che ritiene. Ma anche di averci su posizioni diverse. Egli in opposizione a noi. Noi in opposizione a lui.

I consiglieri comunali hanno sempre lamentato i metodi personalistici ed antidemocratici. Assessori non nominati per mesi. Disponibilità avanzate respinte e mortificate. La lista Rustico Sindaco che è rimasta in vita e che non si è voluta far confluire nel Pdl. Questo per il grande amore verso il Pdl. Una campagna di iscrizione al Pdl vissuta dal Sindaco come un peso. Addirittura, a qualche consigliere, al momento del tesseramento, sono stati riservati immeritati rimproveri , con l’accusa che millantava il gradimento del Sindaco.

L’on. Leontini, l’Assessore Di Benedetto,  che si dimette, i consiglieri comunali Fidelio e Padova, l’ex capogruppo alla Provincia Moltisanti e tutti i simpatizzanti, nell’aderire a Cantiere Popolare, dopo le ultime prese di posizione del Sindaco, annunciano il loro disimpegno dalla maggioranza.

Riportiamo sotto la lettere di dimissioni presentata oggi da Massimo Dibenedetto.

Oggetto: Dimissioni

Con la presente, il sottoscritto Massimo Dibenedetto, coerentemente con quanto dichiarato in data odierna e al contenuto del relativo documento politico a firma dell’On Leontini, dei consiglieri Padova e Fidelio e del sottoscritto,

considerato che il Sindaco Rustico, con il suo comportamento,  ha fatto venir meno i patti personali e i progetti politici

SI DIMETTE

dalla carica di Assessore Comunale

RINGRAZIA

tutti i dirigenti e dipendenti che con grande spirito di servizio lo hanno collaborato nello svolgimento del mandato;

tutti i commercianti, le associazioni e i singoli cittadini  che specialmente nel periodo estivo lo hanno aiutato a dare alla città un programma estivo semplice ed economico per una città viva.

RINGRAZIA

il Sindaco, i Consiglieri e gli attivisti politici che lo hanno onorato della loro fiducia nell’indicarlo a ricoprire la carica di Assessore.

Si riserva di comunicare tutto il lavoro avviato in seno alle proprie rubriche  e che merita di essere portato a compimento nell’interesse della collettività ispicese.

 

Ispica lì 24.09.2012     Massimo Dibenedetto