“La misura è colma. Bisogna trovare tutti gli interventi legislativi per tutelare i produttori agricoli e della zootecnia del sud est della Sicilia”. A dirlo senza mezzi termini è il titolare dell’Azienda biologica Gennuso di San Basilio a Ispica, aderente a Coldiretti presieduta da Ettore Prandini. Lo stesso presidente ha incontrato nella giornata di martedì la presidente del Consiglio Europeo, Roberta Metsola per spiegare le ragioni della protesta degli agricoltori italiani.

“Le aziende secolari della zootecnia del Ragusano – dice l’imprenditore Pippo Gennuso- rischiano di chiudere i battenti. Non si può pensare di pagare il latte tra i 50, 60 centesimi per ogni litro. Stesso discorso vale per il nostro grano che oggi viene ceduto a 30 centesimi. Sia chiaro che le nostre aziende non lavorano il siero del latte, oppure coltivano il grano con glifosati. A beneficiarne è soltanto la Grande distribuzione, a danno dei consumatori, spesse volte ingannati con etichette farlocche”.

Il titolare dell’azienda di Ispica, parla pure della produzione del pomodoro. “Il nostro ‘oro rosso’ – dice – è praticamente biologico, non trattato con i pesticidi. Ma ci sono Paesi extraeuropei, come ad esempio il Marocco, che inonda le nostre tavole con le loro coltivazioni. Lo fa attraverso la vendita alla Spagna, che è un Paese Ue, che poi lo introduce sui mercati comunitari. Questo non è un commercio legale, ma concorrenza sleale”. Pippo Gennuso chiude con un appello alla Politica in vista delle prossime elezioni Europee. “Serve una rappresentanza credibile che si spenda per l’agricoltura della Sicilia del Sud est, magari con un rappresentante che sia interlocutore diretto delle province di Ragusa e Siracusa”.