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“Curarsi in Italia? Non è possibile. Qui ci fanno morire”. Lotta per suo figlio e per tutti gli altri bambini malati che “non hanno più tempo”. È Anna Carta, la madre di Mauro Terranova, ragazzo di appena 23 anni ed affetto da Atassia spino cerebellare, già paralizzato per oltre il 70 per cento.

Siamo stanchi di lottare tra chi si rimpalla le responsabilità, fra regione Sicilia e Stato italiano, semplicemente per poter curare mio figlio Mauro con le cure compassionevoli della legge Turco-Fazio. Il Parlamento – commenta Anna Carta -, ha legiferato che questa risoluzione debba continuare solo per chi avesse iniziato le cure e non per tutti”. Anna Carta, con il marito e la figlia Simonetta Terranova, ha “bussato ad ogni porta”. “Dopo l’ultimo incontro con il Presidente della regione Rosario Crocetta, con l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, con il ministro Lupi, con la presidente della XII commissione al Senato, Maria Grazia Deblasi e con la senatrice Padua, non avendo altre speranze per esaudire l’ultimo e solo desiderio di Mauro di essere curato, abbiamo attivato le procedure per il centro di Israele”. Si, perché Mauro è stato molto chiaro. “Mio figlio Mauro, appena ha saputo di questa possibilità, mi ha detto: mamma mi farai curare in Israele, vero?”.

Le cure a Tel Aviv sono particolarmente costose. “Nel centro israeliano bengono fatte infusioni di cellule staminali, alla modica cifra – racconta la madre di Mauro – di 32mila euro, soldo in più, soldo in meno. Ma per Mauro, questo ed altro. Anche a costo di dover vendere anche l’ultimo tetto che abbiamo sopra la nostra testa”.

Le famiglie pronte a fare le “valigie” per Israele, sono già molte.  Pietro Crisafulli, vice-presidente del movimento ‘Vite sospese’, annuncia: “Il 9 febbraio con un gruppo di pazienti, formato da 7 adulti e 5 bambini partiremo per Israele. Andremo dal dottor Slavin, che utilizza le staminali mesenchimali. E’ un trattamento simile a quello di Vannoni, ma non è lo stesso”. Il fondatore di Stamina Foundation sembra non essere particolarmente contento di questa scelta effettuata da alcune famiglie. “Noi non abbiamo tempo – conclude Pietro Crisafulli ., le persone stanno morendo ed in Italia la situazione è bloccata”.

 

Foto: novetv

Fonte news: laspia