Nell’articolo del 28 marzo 2013 I 100 libri più influenti mai scritti (link) avevo citato il capolavoro della letteratura spagnola (e mondiale) Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes Saavedra, un’opera intramontabile che bisogna assolutamente leggere almeno una volta nella vita. E proprio questo anno è stato pubblicato, per la Mondadori, il saggio Il Don Chisciotte del critico letterario italiano Pietro Citati (è presente in libreria dal 9 aprile). Il Citati percorre, con intuizioni inattese, il mitico mondo di un personaggio che non smetterà mai di affascinarci. E il merito è tutto dell’autore, Cervantes, il quale si è divertito a creare una storia ironica, buffonesca, piena di mistificazioni e verità, tanto che due grandi autori come Borges e Pessoa hanno dedicato due racconti (e anche più!) a questa immortale opera.

La domanda che ci poniamo, leggendo il Don Chisciotte, è questa: chi è il narratore saggio e bugiardo che ha creato la trama, i personaggi, i colori, le ombre, la filosofia, la psicologia, le variazioni di “questa storia gravissima, altisonante, dolce e immaginata?” Sarà proprio il Citati a risponderci e che ci accompagnerà, capitolo per capitolo, a rivivere le gesta del Cavaliere dalla Triste Figura, e che ricostruendo la complessa architettura del romanzo inevitabilmente ci racconta il Don Chisciotte toccando le parti più importanti come, ad esempio, la celebre lotta del Cavaliere contro i mulini a vento che scambia per dei giganti!

Ho appreso dell’esistenza del saggio del Citati leggendo l’articolo di Giorgio Montefoschi per il Corriere della Sera del 7 aprile 2013 dal titolo Un vangelo secondo Don Chisciotte (link) dove, appunto, il Citati stesso ci ricorda che nonostante il Don Chisciotte sia un romanzo non cristiano, il Cavaliere muore pronunciando le parole di Cristo sulla croce, ovvero invocando Dio. Questa è una delle tante straordinarie intuizioni che l’autore ha racchiuso in questo capolavoro che produce se stesso all’infinito.

Riprendendo l’immagine di Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento, mi viene da pensare al libraio di Hong Kong Paul Tang (link) il quale, sfidando apertamente la censura cinese, vende tutti quei libri che non dovrebbero essere letti (perché non censurati dal governo cinese) e che, come Don Chisciotte, è un piccolo eroe che sfida apertamente l’ingiustizia dei “giganti”, donando ai suoi clienti quella boccata d’aria di libertà di pensiero che dovrebbe invece spettare ad ogni essere umano.

In fondo, ognuno di noi è Don Chisciotte (tranne qualche rara eccezione).

 

Francesco Camagna