Un litro di latte siciliano viene venduto dal produttore solo 37 centesimi al litro. Un prezzo che sta aggravando la crisi degli allevatori costretti a fare i conti con un aumento vertiginoso dei costi di produzione.

Lo afferma la Coldiretti siciliana che ha chiesto alle aziende Zappalà e Latte Sole di riunirsi in un tavolo tecnico per procedere alla definizione di un accordo che permetta il raggiungimento di una nuova quotazione.

Mentre in 10 anni, dal 2002 al 2012, il prezzo di vendita alla produzione è aumentato solo di 5 centesimi al litro, un chilo di mangime per vacche – commenta ancora l’organizzazione agricola – nello stesso periodo è cresciuto di 14 centesimi passando dai 24 del 2002 ai 38 del 2012.

Rispetto al 2008 è rincarato di ben 6 centesimi e rispetto al 2011 di cinque centesimi.

Così come il costo dei carburanti dove si è passati dai 49 centesimi per un litro nel 2002 ai 92 centesimi nel 2012.

Un incremento di 43 centesimi in dieci anni.

Dal 1°aprile 2013, a decorrere la nuova campagna di commercializzazione e sottolinea ancora la Coldiretti – il mondo della produzione si trova in totale assenza di riferimenti commerciali adeguati ad una corretta programmazione aziendale.

L’ultimo accordo regionale è stato sottoscritto il 26 settembre 2007 ed è stato valido fino al 31 marzo 2008.

Già  in alcune regioni italiane , è stato sottoscritto l’accordo regionale e quindi le aziende possono programmare la loro attività .
Proprio in un momento come questo in cui la tracciabilità  e il km zero è determinante per garantire la salubrità  dei prodotti lo affermano il presidente e il direttore della Coldiretti, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione e bisogna investire nelle aziende zootecniche che rappresentano la base economica della Regione.

Cordialmente

Gerardo Forina

Direttore Provinciale