Rosalba Dell’Albani, uccisa a Giarratana dal cognato Mariano Barresi il 4 marzo del 2023, è morta per la ferita provocata da un unico colpo alla carotide che è stata recisa quasi completamente;  la ferita ha lasciato un segno come una “elle” invertita. Inoltre dall’autopsia è emerso che la vittima non ha provato a difendersi, la donna ha perso i sensi quasi subito a causa della forte emorragia e poi è morta nell’arco di 10 minuti. Lo ha dichiarato il medico legale modicano Giorgio Spadaro, consulente tecnico d’ufficio, che effettuò l’autopsia sul corpo della donna uccisa dal cognato Mariano Barresi. L’uomo è sotto processo, accusato di omicidio pluriaggravato. Difeso dall’avvocato Sergio Crisanti, partecipa al processo in videconferenza dal  carcere di Bicocca di Catania.

Davanti alla Corte di Assise di Siracusa il CTU ha anche affermato che l’arma sequestrata è compatibile con la ferita nel corpo della vittima. Il medico legale ha chiarito anche che la vittima era sdraiata.

Prossima udienza  giorno 11 giugno.

Il fatto:

L’inspiegabile omicidio è avvenuto a Giarratana: Rosalba Dell’Albani, 52 anni, è stata uccisa dal cognato, Mariano Barresi (66 anni quando ha commesso l’omicidio), pensionato, marito di una sorella della donna.

Ad assistere all’omicidio la madre della vittima. Nulla ha potuto fare l’anziana donna per fermare l’uomo che si è accanito con ferocia sulla cognata. La vittima è stata assassinata dunque accanto alla madre. Dormivano nella stessa stanza, Rosalba accudiva l’anziana madre. La notte facevano i turni con le sue sorelle.

Il grave fatto di cronaca è avvenuto in una palazzina a due piani in via Costa, abitata da due sorelle della 52enne e dalla madre, che viveva al piano terra.

Mariano Barresi ha ammesso di aver commesso l’omicidio. L’uomo abitava al secondo piano della palazzina, intorno alle ore 5:30 è uscito dalla sua abitazione armato di coltello, sceso a piano terra ha colpito con violenza la cognata.

Tornato su ha raccontato alla moglie di aver commesso il fatto.

Rosalba Dell’Albani lavorava all’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa.