Nella settimana appena conclusa ci siamo occupati dei fatti accaduti a Vittoria:  dal tentato omicidioall’elezione del presidente del consiglioai colpi di arma da fuoco esplosi verso una abitazione, la rissa sfiorata del sindaco Aiello, la rapina in banca, e per ultimo fatto, la corona di alloro lasciata davanti al comitato elettorale di Salvo Di Falco.




RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO  l’analisi di Piero Gurrieri, avvocato, direttore responsabile di Reti di Giustizia e candidato sindaco M5S alle ultime Comunali, sull’emergenza criminale che sta vivendo la Città di Vittoria:

“In sei giorni, a Vittoria è accaduto di tutto: un omicidio tentato per strada, colpi d’arma da fuoco a un portone con inseguimenti, un’esplosione rimasta misteriosa, l’assalto a un panificio e ad una banca, ed ieri, infine, una corona d’alloro davanti un immobile, fino a un mese fa comitato elettorale di una coalizione politica.

Mai, nemmeno negli anni bui, si era registrata una serialità di eventi così intensa, in pratica uno al giorno. In molti, si chiedono cosa stia accadendo, se esista una relazione, una strategia.

Gli inquirenti stanno battendo molte piste, ma le istituzioni, i partiti, la società sono chiamati ad una riflessione come base per la necessaria reazione.

Il Sindaco, nei giorni scorsi, riferendosi al primo, e più eclatante, fatto criminale, lo ha definito “fatto inquietante” e indice di un “malessere che va prontamente individuato, studiato e affrontato con tutti i mezzi e gli strumenti leciti di cui disponiamo”.

Con il dovuto rispetto, parlare di “malessere” di fronte ad un regolamento di conti a colpi di pistola è, quanto meno, riduttivo, ma tant’è. D’altronde, molti hanno rilevato che buona parte del mondo politico non sembra, al cospetto di questi fatti, essersi scomposto più di tanto, proseguendo al contrario nei propri, spesso turbolenti, riti. In una Città in cui stanno accadendo cose talmente preoccupanti da indurre Prefetto, Questore, Comandanti dell’Arma e della GdF, a piombare al Municipio di propria iniziativa (a mia memoria non ricordo che sia mai accaduto), la politica parla d’altro, lacerandosi su chi abbia titolo a rivestire la carica di presidente del Consiglio Comunale, dopo un procedimento elettorale i cui atti sembra siano ora all’esame della magistratura.

Il #primo elemento è, dunque, proprio questo. Una insufficienza in termini di coscienza e di risposta, dei livelli cittadini di Governo e dei gruppi dirigenti, in generale. Dichiarazioni improntate ad un “understatement” che non convincono. Comportamenti incomprensibili della politica dominante, che di fronte ad un così virulento attacco, sceglie la rissa, e una parte della quale arriva al punto da richiedere al prefetto una commissione di ispettori per vigilare sulla legalità in Consiglio comunale!

Il #secondo elemento è che, presumibilmente, gli episodi accaduti in questi giorni, non sono legati tra loro, non frutto di una strategia unica. I primi due, a mio parere collegati, sono riconducibili, all’evidenza, a contrasti tra clan criminali solo apparentemente rimasti in ombra, ma che dopo il commissariamento e la conclusione della campagna elettorale, sono alla ricerca, probabilmente, di posizionamenti. Gli altri episodi, però, sembrano di altra matrice e natura: la rapina in banca per le modalità “non professionali” (scooter, mancato utilizzo di armi da fuoco), sembra ascrivibile a gruppi minori; di controversa identificazione la corona di alloro, la stessa collocata in piazza del Popolo e, il giorno prima, spostata, come riferito da qualcuno nei social, da un punto all’altro della Città per poi finire in nottata davanti l’immobile, ormai da un mese in disuso, ma in passato utilizzato per alcuni mesi dall’avv. Salvatore Di Falco, professionista e politico noto per la pacatezza personale e dei giudizi. Che potrebbe anche essere attribuibile a gruppi di balordi o di sballati. Gli stessi, presumibilmente, che hanno portato a spasso quella corona (le immagini delle telecamere forse daranno presto soluzione al giallo).

Il #terzo elemento è che, se fosse vero quanto ora ipotizzato, la situazione sarebbe ancor più preoccupante. Significherebbe cioè che, oltre alla “macro” criminalità, ci sono altri attori sulla scena, ed altri, anche non professionisti, pronti ad entrarvi. Per affermare una presenza, un ruolo; per provare ad ottenere qualcosa; oppure, per il semplice gusto di un malsano protagonismo, dell’emozione di una notte, non sappiamo. Sappiamo però che, anche qui, occorrerebbe una politica che riesca a dare precisi e credibili segnali, che trasmetta il senso di un’unità non formale, che si astenga dal proiettare all’esterno un’idea di lacerazione, divisione, in alcuni casi di approssimazione quando non di banale teatrino.

In conclusione, è il momento di rimboccarsi le maniche, della responsabilità, come ci ha invitati a fare anche il presidente Giuseppe Conte, che è intervenuto nei giorni scorsi.

Il momento di un Consiglio Comunale unito, che con il Sindaco chiami a raccolta la Città, la politica e il sindacato, i mondi produttivi, le associazioni, i Cittadini, per una grande manifestazione contro il crimine e per la legalità. Che faccia, sempre unito, le proprie legittime richieste allo Stato. Che sappia anche mitigare le contrapposizioni e concentrarsi in ciò che occorre fare nell’interesse generale della Città. Che è poi, fuor di retorica, quello di tutti noi, e delle nostre famiglie”.

Nella foro sotto, l’avv. Piero Gurrieri e il prof. Giuseppe Conte