Il Comitato Provinciale per l’UNICEF di Ragusa ha da settimane avviato una intensa raccolta fondi, a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Siria ed in Turchia. “È la sensibilità umanitaria di privati – racconta la Presidente Provinciale Elisa Mandarà – ad avere risposto al nostro accorato appello alla solidarietà in questa drammatica, dolorosissima emergenza; particolarmente significativo il supporto tangibile che è giunto da diverse comunità scolastiche, segnatamente da parte di istituti che in provincia hanno abbracciato il Progetto UNICEF – MIM “Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”.

Hanno fattivamente aderito gli Istituti Comprensivi “Antonio Amore” e “Giuseppe Rogasi” di Pozzallo, “Don Milani” di Scicli, “Bufalino” di Pedalino (Comiso), “Raffaele Poidomani” di Modica, “Francesco Crispi” di Ragusa, l’I. C. “San Biagio” e la Direzione Didattica IV Circolo “Gianni Rodari” di Vittoria, l’IIS “Vico – Umberto I – Gagliardi” di Ragusa. Diverse le realtà professionali che hanno partecipato alla raccolta fondi, tra queste il personale e i magistrati della Procura della Repubblica di Ragusa.

Nella notte del 6 febbraio un devastante terremoto ha colpito oltre 10 provincie nelle regioni sudorientali della Turchia ed il nord della Siria con successive forti scosse di assestamento che hanno ulteriormente aggravato i danni già ingenti. Il numero dei morti e dei feriti aumenta di ora in ora: sono migliaia e migliaia le persone sotto le macerie nelle zone più colpite dalla potenza distruttiva delle scosse.




Il sisma colpisce la Siria e la Turchia in un momento terribile in cui già migliaia di bambini e famiglie si trovano in una situazione di forte vulnerabilità a causa dell’inverno reso ancor più rigido dalla mancanza di elettricità e di carburante e dalle difficili condizioni economiche generate da una guerra che si protrae ormai da più di 12 anni. A ciò si aggiungono, la carestia, il forte aumento dei prezzi dei beni di consumo e, non ultime, le epidemie, come quella di colera che si diffondono rapidamente tra le popolazioni sfollate a causa della guerra civile.

L’UNICEF, già presente da anni in quei territori, ha da subito impegnato tutte le risorse disponibili per intervenire a sostegno della popolazione colpita dalla catastrofe ma sono necessari ulteriori fondi per consentire l’invio immediato degli aiuti umanitari e far fronte alle urgenti necessità dei bambini e delle loro famiglie. È urgente intervenire per soccorrere le popolazioni fornendo kit di primo soccorso per medicare i feriti; distribuire acqua potabile, cibo e coperte. Occorre inoltre allestire rifugi sicuri per le famiglie le cui case sono andate distrutte o rese inagibili dal sisma. Un kit d’emergenza fornisce: farmaci di primo soccorso; cibo terapeutico pronto all’uso; coperte e compresse per la potabilizzazione dell’acqua.

Con una donazione di 30 euro garantiamo 5.000 compresse per la potabilizzazione dell’acqua. Con una donazione di 50 euro garantiamo 4 kit d’emergenza. Con una donazione di 100 euro forniamo coperte calde per 16 bambini

Per continuare a portare il nostro aiuto a bambini e famiglie che vivono questa emergenza abbiamo ancora bisogno del tuo aiuto.

Puoi sostenere gli operatori UNICEF sul campo con una donazione libera, di qualsiasi importo e dietro regolare ricevuta, nei seguenti modi:

– Presso la sede del comitato UNICEF più vicino a te, OVVERO IL COMITATO PROVINCIALE PER L’UNICEF DI RAGUSA, CORSO MAZZINI 5-SCICLI,

CELL. Tel.: 342 766 53 13,

MAIL comitato.ragusa@unicef.it

– Attraverso un bonifico sul conto corrente del Comitato UNICEF PROVINCIALE PER L’UNICEF DI RAGUSA, indicando come causale “Emergenza Terremoto Siria Turchia” , IBAN IT10K0306909606100000117766

Secondo un report UNICEF aggiornato al 2 marzo 2023, Catherine Russell, Direttore generale dell’UNICEF, al termine di una missione di due giorni in Siria, ha ricordato che i 3,7 milioni di bambini sopravvissuti nelle aree della Siria colpite dal potente terremoto – che ha scosso la Turchia meridionale e la Siria del nord lo scorso 6 febbraio – stanno affrontando diverse e sempre più numerose minacce potenzialmente catastrofiche.

L’impatto emotivo e psicologico dei terremoti sui bambini, l’aumento della minaccia di malattie contagiose, trasmesse per contatto e dall’acqua per le famiglie sfollate e la mancanza di accesso ai servizi di base per le famiglie rese vulnerabili da quasi 12 anni di conflitto rischiano di creare catastrofi continue e aggravate per i bambini colpiti.

“I bambini della Siria hanno già sopportato un orrore e uno strazio indicibili”, ha dichiarato il Direttore generale dell’UNICEF Catherine Russell. “Ora, questi terremoti e le scosse di assestamento non solo hanno distrutto altre case, scuole e luoghi di gioco per i bambini, ma hanno anche distrutto ogni senso di sicurezza per molti dei bambini e delle famiglie più vulnerabili”. Ad Aleppo, Russell ha incontrato dei bambini presso un centro temporaneo per l’apprendimento, dove oltre 250 bambini – che vivono in un rifugio collettivo – possono accedere a istruzione, servizi mobili per la salute, attività ricreative.

In una moschea a Al Masharqa, Russell ha parlato con Esraa madre di due bambine, il cui marito è scomparso durante il conflitto. Lei sta crescendo le sue figlie di 10 e 11 anni da sola. Esraa è una delle migliaia di persone che hanno perso la casa nel terremoto. Con le sue bambine ha trascorso due notti al freddo e sotto la pioggia prima di trovare rifugio nella moschea. Adesso ricevono assistenza in denaro grazie all’UNICEF. “Durante il secondo terremoto avvenuto una settimana fa, mia figlia era così spaventata e stressata da svenire,” ha detto Esraa a Russell. Una delle ragazze, Jana, alla domanda di Russell su cosa desiderasse, ha risposto: “voglio un letto e una casa”.

Russell ha anche visitato una stazione di pompaggio dell’acqua supportata dall’UNICEF che fornisce acqua sicura a oltre due terzi dei quartieri di Aleppo. Molte altre famiglie ora sono sfollate e vivono in condizioni anguste in rifugi temporanei; fornire accesso continuativo a acqua sicura e servizi igienici è fondamentale per prevenire epidemie di malattie come scabbia, pidocchi, colera e diarrea acquosa acuta. Nel nord ovest della Siria, l’UNICEF ha raggiunto oltre 400.000 persone con aiuti e servizi per l’acqua, la nutrizione e i servizi igienici. Prima del terremoto, l’UNICEF aveva preposizionato aiuti umanitari di base che hanno iniziato a raggiungere bambini e famiglie nelle prime 48 ore dopo il primo terremoto. Finora, sono stati inviati camion dell’UNICEF con aiuti umanitari per oltre 1,8 milioni di persone, per supportare le comunità e i bambini nel nord ovest della Siria. “Non basta semplicemente fornire un aiuto immediato: dobbiamo impegnarci a stare accanto a queste famiglie nel lungo periodo, aiutandole a ritrovare un senso di stabilità e speranza”, ha dichiarato Russell. “Fornendo l’accesso a servizi essenziali, come l’acqua potabile, l’assistenza sanitaria e il sostegno psicosociale, possiamo aiutare i bambini e le famiglie a guarire dalle terribili esperienze che hanno vissuto, in modo che possano iniziare a ricostruire le loro vite”.

Per la Siria, l’UNICEF richiede 172,7 milioni di dollari per garantire supporto salvavita immediato a 5,4 milioni di persone – compresi 2,6 milioni di bambini – colpite dal terremoto. L’assistenza sarà fornita alle aree altamente colpite utilizzando tutte le modalità possibili, anche all’interno della Siria e attraverso operazioni transfrontaliere e cross-line.