Sono due i siciliani entrati nell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Oltre all’ex Governatore Nello Musumeci, c’è anche Adolfo Urso, 65 anni nato a Padova ma da genitori siciliani.

Anche Urso, come Musumeci, è cresciuto in provincia di Catania, esattamente ad Acireale; qui ha studiato e mosso i primi passi nel giornalismo. Risiede a Roma. In ambito politico lunga la sua esperienza iniziata in Sicilia negli anni 80 con il Movimento Sociale Italiano, proseguita negli anni 90 con Alleanza Nazionale. E’ stato viceministro prima alle Attività produttive poi per lo Sviluppo Economico nei Governi Berlusconi. E’ stato eletto nell’ultima tornata elettorale con FdI.  Presidente della Fondazione Farefuturo e senatore per Fratelli d’Italia dal 2018, è stato già deputato alla Camera dal 1994 al 2013, per un totale di 5 legislature. Dal giugno 2021 è presidente del Copasir, il comitato parlamentare di controllo dei Servizi segreti. Già ai tempi della militanza di An si era fatto conoscere come un moderato e fu tra i primi promotori della svolta di Fiuggi. Viceministro al Commercio nel terzo governo Berlusconi, nel 2008 un altro passo al centro, co-fondatore del Popolo delle Libertà, prima di tornare a casa cinque anni dopo. In mezzo due anni di pausa, dal 2011 al 2013, a fare l’imprenditore con la Italy World Services, società che «fornisce consulenza e assistenza per le imprese italiane all’estero».

L’altro ministro lo conosciamo bene: Nello Musumeci. L’ex governatore regionale, appena approdato al Senato della Repubblica, 67 anni di Militello Val di Catania, una storia nella destra siciliana, ha rinunciato alla candidatura alla poltrona di presidente della regione approdando in Fratelli d’Italia. E’ stato presidente della Provincia di Catania ed Europarlamentare.  E’ lunga ma sempre dalla stessa parte politica la carriera di Musumeci.

Giovane presidente della Provincia di Catania eletto con il Msi nel 1994, resta alla guida dell’ente per due mandati. Pochi mesi dopo diventa anche europarlamentare ed è rieletto nelle due successive tornate Europee del 1999 e del 2004. È stato anche coordinatore regionale di Alleanza Nazionale, partito che lascia nel 2005, fondando il movimento regionale Alleanza Siciliana. Alla guida di questo nel 2006 si candida a Palazzo d’Orleans contro Totò Cuffaro e il centrodestra, ma non viene eletto. Sottosegretario di Stato alle Politiche del Lavoro nel quarto governo Berlusconi nel 2011. Nel 2012 ritenta l’avventura alla presidenza della Regione e viene sconfitto da Rosario Crocetta, candidato del centrosinistra. Nella stessa legislatura a Sala d’Ercole viene eletto presidente della commissione regionale Antimafia. Negli stessi anni lancia il movimento siciliano #Diventerabellissima dalla citazione di una frase di Paolo Borsellino. Nel 2017 è eletto governatore della Sicilia, incarico per il quale decide di non ricandidarsi a settembre scorso per favorire l’unità del centrodestra siciliano, quindi viene eletto senatore della Repubblica alle politiche del 25 settembre.