Janus-River-4Janus River, 80enne di origini russo-polacche rispettivamente di padre e madre,  gira il mondo in sella alla sua bicicletta da 17 anni ininterrottamente.

In questi anni di viaggio  ha toccato ben 150 Paesi percorrendo oltre 250 mila chilometri. Scappato a 28 anni dalla Polonia oppressa dal regime comunista con un passaporto della durata di soli 7 giorni, si rifugia in Egitto dove si converte alla fede musulmana e ottiene il passaporto italiano senza così essere costretto a fare più rientro nel suo Paese.

Arrivato in Italia nel 1978 inizia a lavorare come impresario nel mondo dello spettacolo e del calcio internazionale. Nel 2000 si ritira a Fregene e decide di intraprendere quest’avventura. Un’impresa da sogno che spera di completare toccando tutti i 5 continenti per effettuare il giro del mondo.

Compra una bici, prende due vecchi borsoni e un sacco a pelo e parte. Non ha famiglia, né figli.

“Avrei voluto – racconta – fare tappa in Italia con la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici del 2024 di Roma ma avendo saputo che tutto era saltato ho deciso di anticipare i tempi”. Detto fatto.

Prende il treno dalla Siberia e in dieci ore è a Cracovia. Poi il bus che ogni settimana viaggia in direzione Palermo dopo 38 ore lo fa giungere a Messina. E’ il 28 novembre 2016.

Da qui inizia la “traversata” dato che appunta su un vecchio quaderno, a mo’ di diario di bordo, tutto ciò che fa durante le sue giornate, dal cibo che consuma, ai soldi che spende, alle ore di sonno. Il giro d’Italia, 12 mila chilometri in tutto, durerà per poco più di due anni che lo riporteranno al punto di partenza nel gennaio 2019.

Da Messina a Catania, a Siracusa, Ragusa e tutta la costa meridionale fino a giungere a Palermo e nuovamente a Messina. Da lì percorrerò la costa tirrenica fino a Ventimiglia. Attraverserò la parte settentrionale italiana fino ad arrivare a Udine e Trieste per poi scendere lungo la costa adriatica, la Calabria e infine giungere per la terza volta a Messina.

Janus durante i suoi viaggi fa visita anche alle scuole per raccontare questa sua esperienza di vita. “Quando chiedo ad esempio ai bambini dove e quando ho dormito la notte in Africa loro mi rispondono in cima agli alberi di notte. Ma quando chiedo loro se gli animali dormono il giorno o la notte rispondono erroneamente e gli faccio capire che riposano il giorno perché la notte cacciano ed è per questo motivo che devo stare più in alto possibile, dove stanno le scimmie”.

Janus River è stato stamattina in visita presso l’Istituto Comprensivo Don Milani, al villaggio Jungi, a Scicli, dove ha incontrato gli alunni della scuola primaria. Qui l’arzillo 80enne ha raccontato con passione ed entusiasmo la propria esperienza di vita. E’ stato un momento importante e significativo che ha suscitato l’interesse e la curiosità di alunni e insegnanti.

“Prima di andare a dormire ascolto sempre Radio Italia perché amo le canzoni italiane e mi rendono felice facendomi pensare che la vita è bella” – racconta il “viaggiatore”.

“Ho vissuto 40 anni in Italia – confessa – e adesso che sono rientrato dopo 16 anni trovo che molte cose sono cambiate. Specialmente l’accoglienza della gente. Per fortuna ho avuto modo di conoscere a Castiglione di Sicilia il presidente dell’associazione dei Borghi d’Italia che mi ha invitato a chiedere ospitalità nei borghi italiani quindi sarò coperto per circa 200 giorni. Pochini ma meglio di niente. Io chiedo soltanto ai Comuni di passaggio un pranzo con due primi, insalata e un quarto di vino. Sono abituato a cavarmela da solo quindi non è un obbligo ma solo un piccolo aiuto. Infatti per colazione mi arrangio mentre la sera non ho bisogno di cenare perché mi accontento di frutta o agrumi che trovo lungo la strada”.

I piccoli alunni della Don Milani hanno chiesto a Janus l’autografo prima di salutarlo augurandogli buon viaggio!