<<Non è assolutamente tollerabile che la Regione siciliana debba ancora trasferire al Corfilac 830 mila euro del contributo 2015 e che, per tale ragione, i dipendenti debbano percepire ancora 7 mensilità pregresse>>.

Salvatore Terranova, della Cgil, ha denunciato i ritardi della Regione nell’emissione di mandati di pagamento che il consorzio Ricerca Filiera Lattiero-Casearia attende da un anno. Prima l’Ars ha ammesso il Corfilac a finanziamento, ma solo attraverso la partecipazione ai bandi. <<Come dire che la Regione aveva trovato il modo più indolore di farlo morire – ha commentato Terranova>>. Ora sta cercando di porvi rimedio, ritornando al finanziamento del contributo annuo, ma il percorso è ancora lungo, perché prevede il passaggio di nuovo all’Ars, e non è esclusa, all’ultimo momento, qualche sorpresa negativa>>.

A pagarne le spese sono sempre i dipendenti. In questa fase di crisi, l’indice è puntato anche contro i deputati regionali iblei. Terranova ha formulato la critica con una domanda ma “E’ accettabile che ogni volta occorrano comunicati stampa, viaggi a Palermo, incontri, polemiche, scontri per rendere eseguibile ciò che è un atto di gestione normalissimo?”. Come il Corfilac, anche l’Aras, i dipendenti dell’associazione degli allevatori siciliani, non ha alcun piano di rilancio aziendale programmato. C’è dunque anche un problema di prospettiva, che ancora resta irrisolto. <<Anche quest’anno la Regione – ha detto il segretario della camera del lavoro della Cgil, ha voluto complicare la vita dell’Ente, creando una condizione che potrà decretarne la fine. A Ragusa, il settore allevatori e zootecnia è bloccato. L’ufficio anagrafe dell’Aras rimane aperto ormai solo tre volte a settimane, nelle altre province della regione le saracinesche sono abbassate. I dipendenti non percepiscono lo stipendio da 10 mesi. Tensione alta anche al consorzio di bonifica. Venerdì alle 11, nel piazzale della Sede Centrale del Consorzio, è stato organizzato un incontro con tutti i deputati regionali. Da un lato ci sono i 149 lavoratori a tempo indeterminato che non percepiscono lo stipendio da sei mesi e dall’altro la vicenda riguardante una serie di sentenze emesse dalla Magistratura del Lavoro in merito ai contenziosi aperti dai lavoratori ai danni del Consorzio per il riconoscimento della posizione lavorativa e contributiva da «tempo determinato» a «tempo indeterminato». Si tratta di lavoratori che facevano parte delle garanzie occupazionali, circa 280, e che andrebbero a pesare sulle casse dell’ente per circa 10 milioni di euro.

Sulla vertenza del Consorzio di Bonifica di Ragusa il deputato del Pd, Nello Dipasquale, ha presentato un’interrogazione agli assessorati regionali competenti.

Viviana Sammito