La Polizia di Stato – Squadra Mobile, Digos e Commissariato di Comiso – ha tratto in arresto Mario Campailla, vittoriese 53enne (residente a Comiso) in quanto ha violato la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno.

Campailla, detto “Mariu u checcu” è un soggetto pluripregiudicato anche per aver fatto parte di un’associazione a delinquere di stampa mafioso e per questo e tutti gli altri reati commessi, data la sua pericolosità sociale, era destinatario della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.

spataro sindacoNon curante delle prescrizioni a lui imposte, tra le altre “rispettare le leggi, non dare ragioni di sospetto e vivere onestamente”, in questi giorni ha più volte minacciato gli operai prima ed il Sindaco di Comiso Spataro (nella foto) dopo, per aver montato un palco in Piazza Fonte Diana a pochi passi dal bar della sua compagna ma di fatto gestito da lui.

A suo dire il palco doveva essere montato in un’altra posizione perché i suoi clienti dovevano beneficiare degli spettacoli e che diversamente lui non avrebbe ricevuto il profitto sperato.

Il palco per gli spettacoli patrocinati dal Comune di Comiso era stato montato per diverse attività di intrattenimento, a spese dei commercianti della Piazza, che onestamente volevano attirare i clienti investendo del denaro con il benestare del Sindaco che ha concesso il suolo pubblico.

Campailla aveva più volte minacciato gli operai che addirittura avevano sospeso i lavori di installazione del palco perché intimoriti e si erano rivolti anche all’organizzatore.

Nonostante i tentativi di far capire che non potevano montare il palco in modo diverso, Campailla non desisteva e continuava con il suo comportamento criminoso.

Non pago di aver già minacciato gli operai, così come riferito in atti di Polizia Giudiziaria, Campailla si è recato presso l’ufficio del Sindaco Spataro chiedendo conto e ragione del perché stava facendo montare il palco in quella posizione.

Il Sindaco più volte tentava di farlo calmare illustrando quali fossero i motivi di interesse pubblico che lo avevano portato a concedere l’uso del suolo pubblico e che gli altri commercianti stavano contribuendo ad offrire un servizio per i loro concittadini.

Campailla avendo ricevuto più volte risposte negative rispetto alle richieste da lui fatte, iniziava a minacciare il Sindaco asserendo che se avesse fatto montare il palco, lui “avrebbe appiccato il fuoco e che non aveva paura di tornare in galera”.

Nonostante le minacce il Sindaco ha mantenuto la sua posizione rispondendo fermamente che non accettava un comportamento simile.

Per tutta risposta Campailla riferiva che a quel punto “avrebbe dovuto avere paura di uscire da casa”.

Campailla non pago di tutto ciò, tornava alla carica contattando anche telefonicamente il Sindaco ed il Vice Sindaco rappresentando loro che se avessero fatto montare il palco “avrebbe scannato tutti e che non aveva pura della Polizia”.

Ricevute le minacce, dopo i vari tentativi di riportare alla calma il Campailla, il Sindaco Spataro contattava la Polizia di Stato che immediatamente invia personale della Digos e del Commissariato per apprendere cosa fosse accaduto.

Il Sindaco dopo una breve narrazione dei fatti occorsi, si recava presso il Commissariato della Polizia di Stato a Comiso per presentare formale denuncia nei confronti del Campailla.

Il Sindaco, nel rappresentare i fatti reato subiti, dichiarava, tra le altre cose, che voleva essere da esempio per i suoi concittadini che più volte avevano lamentato il comportamento minaccioso del Campailla. Non voleva e non poteva più accettare un simile comportamento da parte di chi viola la legge a dispetto degli onesti cittadini che quotidianamente rappresenta per loro mandato, per di più in considerazione di un’attività destinata al benessere di tutti i comisani.

Raccolta la denuncia e le testimonianze di numerose persone dipendenti e non del Comune di Comiso, la Squadra Mobile unitamente al personale del Commissariato si recava presso l’abitazione del Sorvegliato Speciale Campailla, per condurlo dapprima negli uffici di Polizia e successivamente, dopo l’arresto, presso il Carcere di Ragusa.

Campailla negli uffici della Polizia di Stato, poco prima di andare via, ha anche fatto presente che “non sarebbe finita così”, non curante del fatto che anche questo verrà rappresentato all’Autorità Giudiziaria iblea che ben conosce il soggetto e valuterà i gravi fatti commessi.

Il soggetto oggi tratto in arresto ha dimostrato più volte di non voler rispettare dolosamente le più elementari norme giuridiche e di convivenza civile, fatto che avvalora ancora di più la sua pericolosità sociale, rafforzando quegli elementi che lo hanno portato più volte e per diversi anni in carcere ed oggi ad essere sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

La Polizia di Stato aveva tratto in arresto Campailla ad Aprile in quanto aveva violato sempre le prescrizioni imposte dalla Sorveglianza Speciale di P.S. In quella occasione era stato colto in flagranza del reato di guida senza patente. Durante le operazioni di Polizia aveva minacciato gli agenti riferendo loro che “non avrebbero potuto più lavorare a Comiso”. Ovviamente gli agenti di Polizia continuano a lavorare nel territorio casmeneo non curanti delle minacce subite ed in attesa del processo che si terrà a breve per le minacce gravi subite.

 

“La Squadra Mobile di Ragusa invita tutti coloro che sono stati oggetto di atti criminosi commessi da Campailla o da altri, a prendere esempio dal Sindaco Spataro, al fine di denunciare le violazioni di legge subite e permettere alla Polizia di Stato un immediato intervento”.