auto vetro rottoNella serata di sabato a Comiso si è scatenata una sera di follia a causa di tre tunisini che per loro dissapori preesistenti e risalenti alla loro vita in Tunisia hanno iniziato a rincorrersi e picchiarsi per strada.

Alle ore 21:00 circa, la locale sala operativa della Polizia diramava una nota relativa ad un individuo di chiara origine magrebina che stava violentemente strattonando il portone d’ingresso del locale Commissariato con chiaro intento di voler accedere negli uffici di Polizia.

Atteso il periodo storico l’addetto al corpo di guardia non apriva la porta ma chiedeva immediatamente rinforzi ed in poco tempo intervenivano la Volante presente in Comiso e la Volante del Commissariato di Vittoria.

In questi frangenti l’uomo non riusciva a forzare il portone blindato di ingresso e si allontanava velocemente seguito da altri due stranieri.

La Volante con gli operatori della Polizia di Stato allertata raggiungeva la vicina via Bafile, via adiacente il Commissariato, dove notava tre individui, nelle immediate vicinanze di un veicolo Alfa Romeo GT di colore nero, in evidente stato di agitazione e tentava di bloccarli.

Nel tentativo due di questi si svincolavano dandosi alla fuga.

Dalla ricostruzione dei fatti appuravano intanto che i tre, che non avevano intenti bellicosi contro il commissariato, stavano dandosele di santa ragione per dissapori preesistenti e che i due fuggiti avevano violentemente malmenato l’uomo bloccato facendolo sbattere più volte anche contro una auto in sosta  tanto che,  vista la violenza dell’azione,l’auto eradanneggiata con il lunotto infranto.

Il primo ad essere bloccato è stato poi identificato per SalahRabiaa, che veniva accompagnato presso gli uffici del Commissariato per gli ulteriori accertamenti;  nel frattempo era giunto rinforzo dal Commissariato di Polizia di Stato di Vittoria, per continuare a perlustrare la città al fine di rintracciare gli altri due.

Veniva in primo luogo scoperto nelle vicinanze del Commissariato il secondo uomo identificato poi per HAMZI Badriddine il quale non comprendeva assolutamente la lingua italiana essendosi poi rivelato assolutamente clandestino sul territorio italiano; per tale motivo si faceva intervenire come interprete una persona di fiducia tunisina la quale traducendo le dichiarazione dell’uomo riferiva che i tre avevano litigato tra loro per futili motivi e precisamente per delle vecchie ruggini tra i loro genitori abitanti in Tunisia. Nella fattispecie l’Hamzi riferiva che aveva litigato con i due fratelli Salah Rabiaa e Ajmi Sami per debiti non saldati.

A quel punto veniva individuato anche il terzo compartecipe alla rissa ovvero il fratello dell’anzidetto Salah Rabiaa, abitante a Comiso, sposato con una cittadina italiana ed unico in possesso del permesso di soggiorno.

Le Volanti si recavano presso l’abitazione e lì rintracciavano Ajmi Sami il quale veniva bloccato e accompagnato presso gli uffici del commissariato dove lo stesso, che comprende perfettamente la lingua italiana, messo alle strette, confermava di aver partecipato attivamente alla lite in argomento.

Considerato poi che il Salah Rabiaa accusava dolori alla testa dove vi erano evidenti tracce ematiche, si faceva intervenire personale del 118 che provvedeva a trasportarlo presso il locale Pronto Soccorso per sutura alla testa dove gli venivano prestate le cure per una ferita lacero contusa regione parietale e abrasione gomito sinistro giudicato guaribile in giorni 7, salvo complicazioni.

Anche il secondo arrestato Hamzi Badriddine accusava dolori alla mandibola e alla bocca e per tale motivo veniva accompagnato presso il locale pronto soccorso dove gli venivano prestate le cure del caso, refertato per contusione regione buccale con parziale avulsione dell’incisivo superiore con prognosi di giorni 4, salvo complicazioni.

Per i motivi suddetti i tre identificati in:

AJMI Sami, nato Tunisia il 19.04.1980, domiciliato a Comiso, HAMZI Badriddine nato in Tunisia il 23.08.1994 senza fissa dimora e  SALAH Rabiaa nato in Tunisia il 07.04.1990, senza fissa dimora, sono stati dichiarati in stato di arresto nella flagranza del reato di rissa ex artt. 588 C.P. e resistenza a Pubblico Ufficiale ex artt. 337 C.P.