RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Alcuni anni fa la corte del chiostro di Palazzo San Domenico, sede del comune di Modica, fu interamente chiusa all’altezza della gronda con una rete per impedire agli uccelli di entrarvi e poggiarsi sui timpani delle finestre o ripararsi nel portico del piano terreno; finché la rete fu tenuta là in alto, gli elementi architettonici restarono indenni dagli escrementi di questi animali, tuttavia alcuni piccioni e passeri, nel tentativo di entrare dall’alto nello spazio del chiostro, vi restarono intrappolati e nessuno si curò o poté liberarli: morirono dopo giorni e restarono là a decomporsi al sole.   Poi la rete fu tolta sì, ma non per disposizione degli amministratori comunali che ne avevano disposto l’istallazione…  provvidenziale fu un’inusuale ed abbondante nevicata che la fece collassare!

Due anni fa Modica concorse a capitale della cultura… suppongo che l’atroce fine di quegli uccelli non sia stata considerata fra i criteri di valutazione per la candidatura.




Un’antica tradizione modicana prevede che il giorno di Pasqua  due processioni partano da due Chiese diverse portando con sè  i simulacri della Madonna e del Cristo Risorto; al momento in cui le processioni si incontrano e la statua della Madre si riunisce a quella del Figlio vengono liberate alcune colombe.

L’evento ha l’aura del “bello” per la calca di cristiani che assistono con gli abiti della festa e, credo, anche per chi, cristiano e no, sta leggendo.

Tuttavia a questa narrazione manca il risvolto tragico per i ‘simboli’ della Pasqua:  le colombe!

Infatti i membri delle confraternite che organizzano l’evento legano dei lunghi nastri colorati alle zampe delle colombe  prima di liberarle, nastri che poi  nessuno scioglierà…

È facile intuire come questi ornamenti costituiscano poi un pesante impedimento al volo,  spossando gli animali e riducendo la mobilità delle zampe. Poi i lunghi nastri legheranno loro le ali o si agganceranno ad un ramo o qualcosa di simile; così intrappolate moriranno dopo una  lunga , crudele e dolorosa agonia.

Con angoscia impotente mi configuro gli ultimi battiti di ali bianche a segnare la fine di quelle colombe.

Vorrei un mondo diverso! Vorrei un mondo in cui la pervasività dell’uomo, religioso o meno, avesse rispetto della VITA e misericordia per le SOFFERENZE di qualunque essere vivente.

Vorrei che a Modica, per quest’anno e per tutti quelli a venire, avessimo pietà di quelle colombe,  rispettassimo le loro vite di esseri senzienti, risparmiassimo loro la sofferenza gratuita di una lenta agonia e, quanto meno, ne avessimo compassione per il valore del simbolo che  nell’intero mondo che si dice cristiano esse rappresentano.

Firmato:

Giovanna Sudano

Piera Papa

Rosaria Cardi

Paola Salonia

Tiziana Iozzia

Antonella Malasoma

Giorgia Denaro

Corrado Vizzini

Desirée Cataudella

Aurora Caschetto

Loride Scarso

Antonella Cardi

Marco Napolino

Rosario Sammito

Francesca Baglieri

Stefania Perotti

Francesca Cuccio

Graziana Mililli

Mariuccia Genna

Enrichetta Guerrieri

Marianna Montemurlo

Giovanni Portelli

Francesca Tamburello

Maria Minardo

Giovanna Ravelli

Elvira Minardo

Giuseppa Cavallo

Graziana Maucieri

Amelia Poidomani

Giovanna Destro

Francesco Azzarelli

Maria Laura Cardi

Giovanna Molè Cicero

Antonella Cassarino

Vincenzo Cavallo

Cristina Modica

Concetta Regali

Giovanni Regali

Giorgio Regali

Grazia Francesca Modica

Alessia La Spina

Enrico Cianci

Mara Beccaletto

Clelia Beccaletto

Daria Donzelli

Francesca Castorina

Giuseppina Castorina

Giorgio Pagano

Cristina Pagano

Antonio Pagano

Marisa Iacono

Marcella Pace

Clelia Leone

Giuliana Leone

Maria Pina Battaglia

Pamela Vindigni

Giuseppina Bordonaro

Raffaele Papa

Isabella Bramanti

Ciro Montemurlo

Filomena Dicembrino

Mirella Pace

Rosetta Tribastone

Paolo Battaglia

Riccardo Zingaro: delegato Oipa provincia di Ragusa