Tonnellate di tubi abbandonati, mancato smaltimento dei fanghi prodotti dal potabilizzatore. La Fai Cisl Ragusa Siracusa denuncia all’ARPA provinciale, ai carabinieri del N.O.E. e alla Medicina del lavoro territoriale, quanto accade presso l’invaso della “Traversa Mazzarronello”, in territorio di Chiaramonte Gulfi e punto zona, peraltro, di decine di lavoratori del Consorzio di Bonifica 8.

«Dopo anni di totale abbandono, – ha dichiarato il segretario generale della Fai Cisl Ragusa Siracusa, Sergio Cutrale – molti dei tubi giacenti nel piazzale circostante la Traversa sono stati assemblati per essere trasportati ma, come è possibile riscontrare, sono stati lasciati lì da moltissimo tempo. Restano esposti alle intemperie e sono privi di protezione dagli agenti atmosferici, con conseguente sfaldamento del materiale plastico di avvolgimento e degli stessi tubi che sono soggetti ad essere trasportati dal vento e dilavati dalla pioggia. A pochi metri, – sottolinea Cutrale – vengono invasate ed accumulate le acque del torrente Para-Para, destinate all’agricoltura.»

La Fai esprime preoccupazione per ciò che potrebbe essere un disastro ambientale annunciato.

«In questi anni sono stati effettuati decine di sopralluoghi – continua Cutrale – ma quel materiale non è mai stato rimosso. Il rischio è doppio, da una parte bisognerebbe verificare se tutti i lavoratori alternatisi in quel luogo non abbiano patito problemi di salute respirando i resti di quel materiale, dall’altro bisogna accertarsi che le falde destinate all’irrigazione non siano state compromesse da infiltrazioni.»

Situazione altrettanto preoccupante, per la Fai Cisl Ragusa Siracusa, è quella connessa al mancato smaltimento, da diversi mesi, dei fanghi prodotti dal Potabilizzatore e depositati attualmente presso lo stesso impianto di potabilizzazione “Santa Rosalia”.

«Ritenendo che la salvaguardia territoriale, la tutela ambientale e la tutela della salute del personale, debbano essere considerati in via assolutamente prioritaria, rispetto alle altre problematiche ancorché altrettanto gravi – ha concluso Sergio Cutrale riferendosi alle varie segnalazioni sull’organizzazione del lavoro all’interno del Consorzio di Bonifica – abbiamo chiesto l’intervento delle autorità competenti per verificare lo stato dei luoghi e procedere alla loro messa in sicurezza. Abbiamo anche chiesto di sottoporre a sorveglianza sanitaria tutti i lavoratori che nel corso degli ultimi anni hanno svolto attività lavorativa presso quei luoghi.»