Mai  si era vista tutta questa gran confusione per le amministrative.

Ogni giorno escono nuovi nomi di papabili sindaci per poi essere smentiti  successivamente.

Non si capiscono nemmeno le alleanze e le certezze ancora sono ben poche.

Se Padua, Susino e Cannata  dovrebbero essere quelli certi, sugli altri persiste ancora il punto interrogativo.

Quali sono le alleanze che appoggeranno Vindigni, Dora Bonvento, Catera ecc ecc?

Manca poco più di un mese alle elezioni e le riunione per trovare gli accordi si susseguono giorno dopo giorno senza che si cavi però nulla di concreto.

Se dovessero presentarsi davvero 6 o 7 candidati a Sindaco, si presume che dovrebbero essercene almeno cinquecento al consiglio comunale e il rischio è che il cosiddetto voto disgiunto assuma proporzioni senza precedenti anche per via della nuova legge elettorale. (vedi anche https://www.novetv.com/?p=14465)

Se prima un voto dato ad un determinato consigliere comunale inserito in una lista andava in automatico anche al sindaco di riferimento (salvo che l’elettore  decidesse di mettere una x in un altro consigliere comunale) con la nuova legge l’effetto trascinamento scompare, se l’elettore sceglie il consigliere senza segnare il sindaco, il voto va solo al consigliere.

L’elettore deve manifestare espressamente il proprio voto, sia per il candidato consigliere, sia per il candidato a Sindaco.

Diverse le condizioni anche per il premio di maggioranza, le liste che non raggiungeranno lo sbarramento del 5% non contribuiranno al premio di maggioranza, premio che sarà previsto anche per il ballottaggio, ciò significa che il Sindaco avrà garantita la maggioranza consiliare, ciò significa anche che potremmo trovare consiglieri seduti ai banchi della civica assise con un consenso di pochissimi voti.

Ecco per sommi capi le altre novità previste dalla legge:

– La nuova legge prevede l’obbligo della rappresentanza minima di genere, sia nella composizione delle liste (almeno un quarto dei candidati deve essere di sesso diverso), sia in quella delle giunte (almeno un assessore appartenente a un genere diverso). In tema di composizione delle giunte, previsto l’obbligo di almeno 4 componenti nei comuni superiori a 10mila abitanti. Viene sancita l’incompatibilita’ a far parte della giunta per i congiunti piu’ stretti di sindaco (o presidente della Provincia), assessori e consiglieri. Rispetto al passato, e’ ammessa la possibilità’ per i consiglieri di essere nominati assessori (fino al massimo del 50 per cento dei componenti la giunta). Cambia anche la percentuale per l’approvazione della mozione di sfiducia del sindaco o del presidente: dal 65 per cento si passa ai 2/3 dei componenti. Viene introdotto, inoltre, l’istituto della revoca del presidente del consiglio, le cui modalità di presentazione e approvazione (almeno i 2/3 dei componenti) sono rimesse ai singoli statuti comunali o provinciali. Nei comuni con popolazione inferiore, non e’ previsto il turno di ballottaggio. L’elezione dei consiglieri, invece, avviene con il metodo proporzionale D’Hondt (come nei comuni piu’ grandi) e cosi’ anche l’attribuzione del premio di maggioranza del 60 per cento, la possibilita’ del collegamento del sindaco a piu’ liste e la soglia di sbarramento del 5% per l’assegnazione dei seggi.

Carmelo Riccotti La Rocca