Il Vice Presidente della Provincia regionale di Ragusa, Girolamo Carpentieri, interviene sul tema politico relativo alle dichiarazioni rese dal Sindaco di Ragusa Nello Dipasquale. Di seguito il comunicato:

“Mi risultano strane e non sono condivisibili le prese di posizioni del sindaco di Ragusa Nello Dipasquale che attua una politica bifronte. Da un lato il sindaco di Ragusa si fa scudo del suo partito e dall’altro continua a riunirsi con i suoi ‘miliziani’ per dare vita ad un movimento autonomo. Credo che sia arrivato il momento di fare chiarezza e il sindaco Dipasquale, che ha ricevuto l’appoggio di tutto il partito e conta sulla fiducia del segretario del partito Angelino Alfano, non può continuare a tenere due ‘tavoli’ politici creando confusione al solo scopo di ‘lucrare’ posizioni e ritorni personalistici.

I sindaci hanno l’onore e l’onere di ‘governare’ le città per il mandato elettorale ricevuto e proprio in questo momento di grande difficoltà economica che il Paese sta attraversando c’è l’esigenza di azioni responsabili e coerenti. Diventa facile fare i ‘Masaniello’ della situazione dietro lo ‘scudo protettivo’ di un grande partito come il Pdl, ma non si può ‘scaricarlo’ a piacimento per meri tornaconti personali e di consenso.

Fuori dalle righe, Dipasquale ch’è amministratore attento e politico accorto, non può continuare con questo gioco all’infinito, non può continuare a fare il Giano Bifronte, è necessario che prenda una posizione: dentro o fuori dal Pdl. I pendolarismi o i sotterfugi non sono più ammissibili e credo che sia arrivato il momento di indire una conferenza provinciale dei quadri dirigenti del partito dove potrà confrontarsi ed esprimere la sua posizione che non potrà essere ondivaga e populista. Chiedo pertanto ai coordinatori provinciali, onorevoli Nino Minardo e Innocenzo Leontini, di indire un’assemblea entro la fine del mese di settembre affinché il Pdl in Provincia di Ragusa decida il suo percorso politico e i rapporti con i suoi rappresentanti istituzionali negli Enti Locali e non si conceda alcun alibi ad alcun amministratore di ‘servirsi’ del partito quando di fatto lavora per la sua demolizione.