Il Comitato cittadino spontaneo di Pozzallo, interviene sulle polemiche che si sono sollevate in questi giorni in merito alla questione relativa all’impianto di biometano, chiedendo ancora a gran voce la revoca dell’autorizzazione da parte del Comune di Modica, e lo fa con il sostegno della “rete dei comitati territoriali siciliani”. “Ciò che la ditta dichiara di fare o di non fare- dicono i referenti del Cspa– resta per noi irrilevante. Il privato lecitamente chiede, il Comune di Modica autorizza”. Per i componenti del comitato pozzallese, quindi, l’interlocutore rimane sempre il sindaco Ignazio Abbate definito “assente ingiustificato ed ingiustificabile. Nessun altro attore- ribadiscono- potrà mettersi di traverso o avere il faro puntato su di sé se non il Comune di Modica, unico ente con le competenze per porre rimedio ad una scelleratezza inaccettabile. Nessun ulteriore attore, incluso Legambiente potrà sentenziare o mediare. Non ne ha i titoli. Non gliene riconosciamo il ruolo”.




In questi mesi i componenti del Comitato, che attendono un cenno del presidente della Regione, Nello Musumeci, sperando che ciò avvenga prima del 12 febbraio (data in cui il Tar si esprimerà sulla sospensiva), hanno cercato di coinvolgere anche i comuni vicinori presentando la questione come di interesse di area territoriale e non di una sola comunità. Recentemente il Cspa è stato accolto anche nella rete dei comitati territoriali siciliani, che oggi ne approva e sottoscrive le richieste. La “rete” critica anche Legambiente “la cui posizione pubblica a difesa non già di una tecnologia, come sarebbe stato condivisibile, ma di uno specifico impianto, è apparsa poco comprensibile nei contenuti e meno accettabile nei modi, di contribuire fattivamente, con atteggiamento consono ad una grande organizzazione nazionale, alla strutturazione di una check list che faciliti sia i progettisti, sia le comunità, nell’accertare il grado di aggiornamento degli impianti di digestione anaerobica”.

“Quanto dichiarato dal presidente regionale di Legambiente- commenta Giuseppe Iemmolo, uno dei ricorrenti al Tar contro l’impianto- mi è sembrato alquanto contraddittorio. Zanna ha dichiarato che sono state chieste all’azienda modifiche al progetto per la questione delle emissioni odorifere, quindi implicitamente conferma che il progetto presenta delle lacune”.

(fonte: La Sicilia)