Pedalare da Lampedusa fino a Capo Nord, in Norvegia, unendo ambiente e solidarietà. É l’impresa agonistica che due ciclisti siciliani si sono prefissati per sensibilizzare sui temi per l’ambiente e raccogliere dei soldi da destinare ad un ospedale pediatrico. I due ciclisti sono Pietro Lo Bue e Domenico Romano, il primo cittadino pozzallese, l’altro ciclista proveniente da Spadafora, in provincia di Messina. La partenza dall’isola siciliana è prevista per il 6 giugno (con tappa il 7 giugno a Pozzallo). Arrivo sul tetto del mondo previsto per il 18 luglio.

“Sarà un’esperienza incredibile – dice Lo Bue – con un duplice obiettivo. Faremo una raccolta fondi che destineremo ad un ospedale pediatrico ma daremo un occhio di riguardo anche alle tematiche ambientali, fermo restando che ogni tappa ci arricchirà per quello che potrà darci. Un esempio, l’isola di Lampedusa, dove abbiamo scelto il luogo simbolico della Porta d’Europa, punto di arrivo per molti migranti in cerca di una vita migliore, come partenza della nostra avventura che vuole unire tutto il vecchio continente sotto la bandiera della salvaguardia del pianeta”.

Avrete un tornaconto economico?

“Posso dire che non avremo alcun tornaconto, di nessun genere. Abbiamo il patrocinio di Legambiente, patrocinio del quale andiamo orgogliosi e saremo ambasciatori delle tematiche ecologiste lungo tutto il percorso. L’iniziativa ha per titolo “Bike for climate”. É necessario ed urgente attirare e amplificare l’attenzione della società verso le questioni ambientali affinché tutti diventino promotori e agenti di un reale cambiamento”.

Sarete solo voi due a raggiungere Capo Nord?

“No. Avremo l’aiuto di altre due persone, mia moglie Francesca Giavarini e dell’amico Nino Lentini. Saranno a bordo di un camper per dare manforte alla nostra iniziativa, sia dal punto di vista del viaggio sia per quel che riguarda la parte social. Su Instagram e Facebook, metteremo molte fotografie e molti videoclip. Non escludo anche una pagina su YouTube di prossima realizzazione”

Ci sarà una tappa che, più delle altre, ti emozionerà?

“L’arrivo ad Auschwitz, all’interno dei campi di concentramento, sarà una tappa fondamentale del nostro viaggio. Sono stato in Polonia qualche mese fa, e devo essere sincero, è un luogo dell’anima. In alcune stanze non sono riuscito ad entrare, tanta la disperazione avuta”.

Italia, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia, Svezia, Norvegia, per un totale di 8 mila chilometri.

“Arriveremo stremati ma felici. Alla conclusione di questa avventura, dettaglieremo su quanto introitato, su quello che i nostri sponsor hanno offerto e porteremo i risultati di questo nostro lungo tragitto”.

In bocca al lupo, ragazzi.

Calogero Castaldo