È stata accertata dal collegio ispettivo nominato dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, l’illegittimità degli atti della procedura concorsuale per l’assunzione di 46 agenti forestali. Già ai primi di novembre, a seguito di alcune notizie giornalistiche, la presidenza della Regione si è immediatamente attivata per l’accertamento dei fatti, coinvolgendo i vertici delle strutture amministrative regionali.

Il collegio, formato dal segretario generale, dall’avvocato generale e dal suo vice, ha concluso ieri i lavori. Dall’ampia relazione presentata al presidente della Regione emerge che «il dirigente generale del comando del Corpo forestale dell’epoca, infatti, avrebbe dovuto astenersi dal nominare il presidente della commissione di concorso, trovandosi in conflitto di interessi».

Tale principio ha trovato conferma nella giurisprudenza amministrativa del Tar Sicilia e del Consiglio di giustizia amministrativa.

La relazione è stata già trasmessa al dirigente generale del dipartimento regionale della Funzione pubblica per i consequenziali adempimenti di legge e l’adozione dei provvedimenti in autotutela.

«Rincresce per i tanti giovani che con sacrificio hanno partecipato alle prova del concorso – dice il presidente Schifani – ma l’annullamento degli atti, come indicato dal collegio ispettivo e in sintonia con la giurisprudenza amministrativa, è a questo punto l’unica soluzione percorribile per ripristinare la legalità violata e consentire una partecipazione, con pari opportunità, a tutti i concorrenti. Sono certo che in poco tempo saranno selezionati i migliori».

LE REAZIONI

“L’annullamento del concorso per agente forestale è forse il minore dei mali, che comunque restano e sono ingenti: per i tanti giovani che vi hanno partecipato, per l’immagine della Sicilia e anche economici, tant’è che stiamo valutando i presupposti di un esposto alla Corte dei conti per danno erariale. Se l’evoluzione della vicenda porterà anche ad una processo penale, chiediamo sin d’ora alla Regione di costituirsi parte civile”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.

“Questa vergognosa e triste vicenda – continua De Luca – conferma che la Regione Siciliana e le procedure concorsuali non vanno per nulla d’accordo e questo è grave in una terra affamata di lavoro come la Sicilia. Di questi agenti inoltre abbiamo urgentissimo bisogno e questo stop che allunga le procedure non è un bene né per il buon nome del Corpo Forestale né per la salvaguardia dell’ambiente”

Sull’argomento interviene anche la deputata M5S Roberta Schillaci, componente delle commissioni Lavoro e Antimafia dell’Ars.

“Le regole per la composizione delle commissioni esaminatrici – dice Schillaci– vanno cambiate. Le commissioni non possono essere composte solo da membri interni, come in questo caso, ma vanno fatte con personale misto come avviene in altre Regioni. Dalle audizioni in commissione antimafia è emersa una incongruenza su quanto riferito dal Formez, la società di supporto alla Regione per la procedura concorsuale, e il presidente della commissione sulle procedure di validazione delle domande avvenute la sera precedente il concorso ”.

“Ci auguriamo almeno – conclude Schillaci – che questo scandalo serva da monito per la stagione dei concorsi che sta per aprirsi alla Regione. Dobbiamo poter garantire ai nostri giovani, che sempre più frequentemente lasciano l’isola in cerca ci di lavoro, procedure corrette e trasparenti”.

“Apprendo della volontà del governatore Schifani di annullare il concorso per 46 agenti della forestale. Sono felice che abbia ascoltato la mia battaglia. Sono stato il primo deputato a denunciare la vicenda e questa non è la mia vittoria, ma quella di tutti i i siciliani onesti che pretendono che alla Regione non ci sia chi si possa reputare più furbi di altri”. Questo il commento del deputato regionale di Sud chiama nord Ismaele La Vardera.

“Nei giorni scorsi avevo informato il presidente della Regione che la valutazione della commissione Antimafia sul concorso per l’assunzione di 46 agenti forestali, ieri annullato, segnalava diversi profili di illegittimità e che a nostro parere andava fermato. Prendo atto, condividendo l’esito a cui è pervenuto il collegio, di revocare il concorso”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia e deputato del Pd all’Ars. “Adesso occorre rimuovere tutti i vizi che sin dall’inizio gravavano sul concorso, anche individuando i responsabili che non sono soltanto a carico della commissione, ma dell’intera procedura portata avanti dal Formez e dal dipartimento funzione pubblica – aggiunge -. Avevo segnalato per tempo che questo concorso era a forte rischio di illegittimità e non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Resta l’amarezza per chi vi ha partecipato e che ha versato 10 euro per la prova e la figuraccia del primo concorso, dopo tantissimi anni, naufragato per irresponsabilità della macchina regionale”.

“Non crediamo possa bastare l’annullamento del concorso regionale per le guardie forestali. Questo è un atto dovuto che arriva peraltro in ritardo. Chiediamo non solo chiarezza su quanto avvenuto, ma soprattutto che il governo regionale si assuma la piena responsabilità politica di questa ennesima vergogna che danneggia ancora una volta l’immagine della Sicilia”. Lo dice invece il deputato Pd all’Ars, Fabio Venezia. “La si smetta, quindi, con rimpalli di responsabilità e lacrime di coccodrillo. Vengano piuttosto individuate le responsabilità – aggiunge -. Lo si deve ai tantissimi giovani siciliani che hanno partecipato al concorso in maniera limpida e trasparente. Appare ancora una volta evidente l’assoluta inadeguatezza della Regione nella gestione dei concorsi pubblici. Una situazione oramai ingestibile e ingiustificabile a cui il Presidente Schifani non riesce a porre un argine”.