RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

De profundis per Angelo Partenza

Il 15 Maggio 2019 il Tribunale dei minorenni di Catania ha celebrato la terza udienza del “processo” a carico dei due ragazzi minorenni di Modica, che si divertivano a prenderlo in giro e colpevoli di avere provocato, sia pure preter-intenzionalmente, la morte violenta di Angelo Partenza, avvenuta solo alcuni giorni dopo l’aggressione. Angelo Partenza non è morto subito nel giorno dell’aggressione subita. Bisognoso di soccorso, prima stette mezza giornata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica per avere le cure necessarie. Dal giorno dell’aggressione, il 19 gennaio 2017, la morte lo colse tra il 1 e il 2 Febbraio, dopo avere sofferto strazianti dolori, come ebbe a dire il medico legale, per l’emorragia cerebrale cagionata dalle botte, cioè dai violenti pugni che gli furono dati da uno dei “giovanotti” sul volto e segnatamente su un occhio, mentre era a terra, battuto come ferro su un’incudine.




Giustizia è fatta. I due ragazzi sono stati condannati a fare trenta mesi di… Messa alla prova. Un’enormità! Hanno ottenuto dal giudice la Messa alla prova e, in aula di tribunale, hanno avuto la faccia tosta di congratularsi tra loro e con i loro avvocati, battendo financo “il cinque” come s’usa tra i calciatori nel corso d’una partita di calcio, dopo un goal. Nessuno ha mostrato di essersi pentito e nessuno ha chiesto scuse a nessuno.

Questa, per qualcuno, è la giustizia.

Un uomo è stato ammazzato di botte, a pugni sferrati sul volto del malcapitato dal più grande dei due, così rapidamente da sembrare alla vittima “una mitragliatrice”.

Giustizia è fatta, caro Angelo.

Giudice e pubblico ministero hanno concordato che trenta mesi di Messa alla prova erano, sono più che sufficienti per soddisfare la vittima e la sorella che pensava che finalmente in un’aula di giustizia, giustizia sarebbe stata fatta al povero Angelo, suo fratello. Trenta mesi che, se ritenuti i ragazzi meritevoli di riduzione per buona condotta, potranno essere ulteriormente diminuiti a richiesta della difesa. Trenta mesi come trenta denari furono sufficienti a Giuda per vendere Cristo. Tutto in pochi minuti. Tutto predisposto. Tre udienze sono state necessarie al Tribunale dei minorenni di Catania per trattare il caso e fare giustizia. Tre erano i ragazzi componenti il gruppetto di derisori e aggressori, indicati dalla vittima nella sua denuncia ai carabinieri di Modica. Uno del gruppetto non è stato neppure indagato e non è stato quindi presente neppure in Tribunale. Se l’è cavata prima degli altri e meglio degli altri due. Gli altri due se la spasseranno, forse affidati ai servizi sociali, agli assistenti cui è stata trovato come occupare il tempo e guadagnarsi da vivere.

Alla faccia! Chi muore giace e chi vive si dà pace. Giustizia è fatta.

Vincenzo Di Martino Russo

cognato della vittima