Una organizzazione di 25 persone, tutti maghrebini da tempo residenti in Italia, era operante a Modica e in altri comuni limitrofi.

L’organizzazione, scoperta dai carabinieri della Compagnia di Modica, “combinava” dei matrimoni, tra Italiani e cittadini  del marocco, con il permesso di soggiorno in scadenza, o clandestini, in maniera tale da far ottenere loro il rinnovo automatico del titolo di soggiorno o bypassare le ordinarie procedure ministeriali.

In molti casi il matrimonio è stato celebrato tra il cittadino italiano e lo straniero entrato clandestinamente in Italia al fine di evitarne l’espulsione. In altri il matrimonio è stato addirittura celebrato in Marocco, con tanto di falsa conversione all’islam da parte del coniuge italiano il quale, una volta tornato in Italia, ha avviato l’iter per il ricongiungimento familiare col coniuge all’estero.

Alcune ragazze, che pagavano dai 5mila ai 10mila euro per trovare marito, si facevano mantenere, altre trovavano lavoro in night club e locali a luci rosse, mentre in poche si cercavano un lavoro onesto.

Ad una dei componenti dell’organizzazione, una ragazza di Marrakech di 34 anni che aveva fatto sposare la sorella 19enne con
un ultrasessantenne di Giarratana, è stato imposto l’obbligo di firma periodica dai Carabinieri. Le indagini sono partite proprio dalle voci che circolavano nel piccolo paese sul matrimonio dell’uomo, decisamente in età, con una diciannovenne straniera.

I particolari dell’operazione, denominata “Agenzia matrimoniale”, sono stati resi noti in procura dal procuratore capo Francesco
Puleio, dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e dal capitano dei Carabinieri di Modica Alessandro Loddo. Le indagini proseguono per accertare l’esistenza di altri eventuali complici dell’organizzazione.