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A seguito della perquisizione domiciliare delle abitazioni  di Orazio Fidone, il cacciatore di Santa Croce Camerina, “supertestimone” del caso Andrea Loris, Polizia di Stato e Carabinieri hanno rivenuto ieri esplosivo illegalmente detenuto risalente alla seconda guerra mondiale.

Inoltre sono state rivenute migliaia di munizioni da caccia ed anche da guerra, tutte illegalmente detenute.

Poche ore fa in considerazione della quantità e della tipologia di esplosivo, all’esito degli accertamenti effettuati dagli artificieri della Polizia di Stato provenienti dalla Questura di Catania disposti dalla Procura della Repubblica al momento del rinvenimento, Fidone è stato denunciato in stato di libertà.

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E’ indagato il cacciatore Orazio Fidone sul caso della morte di Andrea Loris Stival.  L’iscrizione nel registro degli indagati, è stato sottolineato, è un atto tecnico dovuto per eseguire un accertamento irripetibile, a tutela della persona indagata che potrà così, se vorrà, nominare un legale e un perito di parte.

Intanto ieri per nove ore, fino all’una e trenta, in questura sono state ascoltate due persone: il cacciatore Orazio Fidone e Christian, un diciottenne,  vicino di casa della famiglia Stival.

Il fascicolo aperto dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota ipotizza i reati di sequestro di persona e omicidio.

Gli esami, affidati alla polizia scientifica, dovranno essere compiuti su due auto del cacciatori e sui suoi vestiti, che sono stati sequestrati ieri da Squadra Mobile e Carabinieri.

La polizia e i carabinieri durante la perquisizione nelle abitazioni in uso a Orazio Fidone hanno trovato ”esplosivo illegalmente detenuto risalente alla seconda guerra mondiale”. Sono state trovate anche ”migliaia di munizioni da caccia ed anche da guerra, tutte illegalmente detenute”. Fidone quindi è stato anche  denunciato per la detenzione illegale delle munizioni. “Chiediamo aiuto alla popolazione: per noi è fondamentale in questo momento avere a disposizione tutte le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, che siano di abitazioni o di aziende pubbliche o private”. E’ l’appello che il capo della Squadra mobile di Ragusa, Nico Ciavola.

L’obiettivo degli investigatori è quello di avere prima possibile le immagini che potrebbero aver registrato gli istanti precedenti alla morte del piccolo Loris. Immagini che, se non acquisite immediatamente, potrebbero essere cancellate in quanto i sistemi di videoregistrazione, passato un certo tempo, sovrascrivono le immagini registrare precedentemente. “Per noi è fondamentale – ha aggiunto Ciavola – cristallizzare ogni istante prima dell’omicidio”.

Agenti di polizia sono stati stamani nella scuola di Santa Croce Camerina frequentata dal piccolo Loris Stival. “Abbiamo dato i lavori didattici del bambino, il giornale di classe, le fotocopie. Tutto quello che serve ovviamente lo mettiamo a disposizione”, ha spiegato la dirigente scolastica Giovanna Campo.

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