La Polizia a seguito dello sbarco del 1 giugno ha concluso le indagini solo ieri a tarda sera dopo 24 ore, individuando lo scafista ivoriano.




MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

Alle ore 06,40 del decorso 31 maggio, la nave Aquarius della ONG Sos Mediterranee di Medici Senza Frontiere avvistava a circa 30 miglia nautiche dalle coste libiche, un gommone carico di migranti e distante circa 4 miglia dalla predetta nave. Nave Aquarius informava della situazione IMRCC Roma che disponeva di procedere al salvataggio dei migranti. Alle ore 08.15 venivano iniziate le operazioni di trasbordo dei migranti sulle imbarcazioni di salvataggio. Eseguite le operazioni di trasbordo, che si concludevano alle ore 09.27 del 31.05.2018 con il salvataggio di 158 migranti di varie nazionalità, su disposizione di IMRCC di Roma la nave “Aquarius” dirigeva verso il porto di Pozzallo, ove giungeva alle ore 19:00 dell’1.06.2018. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso l’Hotspot per le operazioni di identificazione.

LE INDAGINI




Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Pozzallo, hanno potuto individuare lo scafista ivoriano che, a dire dei testimoni, era stato costretto a condurre il gommone.

Le indagini hanno avuto inizio il primo giugno a tarda sera e dopo una breve interruzione notturna, sono riprese il 2 giugno all’alba terminando ieri notte.

Dalle indagini è emerso che i 156 migranti hanno pagato 1.500 euro circa per raggiungere l’Europa; hanno vissuto in Libia per mesi in attesa di poter partire; durante la permanenza sono stati tutti in connection house, capannoni fatiscenti dove vengono stipati i migranti da parte dei trafficanti di uomini in Libia; la notte del 30 maggio sono partiti da Tripoli a bordo di un gommone; dopo 10 minuti di navigazione, il pilota del gommone si tuffava in mare salendo su una barca condotta da trafficanti libici costringendo, con la minaccia, un ivoriano a prendere il comando.

Tutti i migranti hanno confermato questa versione dei fatti per tanto non è stato possibile procedere al fermo.

Dopo poche ore di navigazione hanno trovato la nave della ONG AQUARIUS che li ha soccorsi perché a bordo di un gommone sovraccarico.

Dopo il salvataggio i migranti sono stati tutti trasportati a Pozzallo e accolti presso l’Hotspot per l’identificazione e il successivo trasferimento presso i centri presenti sul territorio nazionale indicati dalla Prefettura di Ragusa che cura l’accoglienza.

Tra gli sbarcati, a differenza dell’ultimo approdo, non è stata riscontrata la presenza di soggetti che già avevamo tentato di fare ingresso in Italia o che vi avevano dimorato commettendo reati per poi essere espulsi.

Dopo il fotosegnalamento da parte della Polizia Scientifica, gli uomini della Squadra Mobile hanno controllato tutti i soggetti sbarcati senza riscontrare alcun elemento di interesse.

Lo scafista individuato sarà comunque segnalato alla Procura della Repubblica di Ragusa che quotidianamente è impegnata a contrastare il traffico di migranti.

Nel 2018 presso l’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 2231 migranti in occasione di 15 approdi; nel 2017 erano arrivati 11278 migranti in occasione di 47 approdi; nel 2016 erano arrivati 18.488 migranti in occasione di 56 sbarchi.