Giuseppe brafaCinque anni e mezzo di reclusione. È’ la richiesta avanzata oggi, al termine della requisitoria, dal pubblico ministero, Alessia La Placa, nei confronti dell’ex sindaco di Scicli Giovanni Venticinque nel processo “cani killer” di Punta Pisciotto, che il 15 Marzo 2009, uccisero il piccolo modicano, Giuseppe Brafa Misicoro. Giuseppe aveva 10 anni  quando fu sbranato vivo; il branco prima lo accerchiò mentre pedalava in bici, poi il piccolo modicano fu aggredito e ucciso. “Sento freddo, tanto freddo” – le ultime parole del piccolo Giuseppe, dette ad un Carabiniere intervenuto sul posto.

Gli stessi randagi qualche giorno dopo attaccarono anche una ragazza tedesca che faceva jogging sulla spiaggia, tra Sampieri e Pisciotto. La donna rimase sfregiata al  viso e riportò gravi ferite. La donna fu salvata proprio da Giovanni Venticinque e dal suo autista.

Il pubblico ministero, Alessia La Placa, oltre alla condanna a cinque anni e mezzo di carcere per l’ex sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, ha chiesto tre anni e 9 mesi per Virgilio Giglio, l’anziano che accudiva i randagi. Uno dei militari riferì di aver visto Virgilio Giglio, il custode dei cani e proprietario dell’immobile nei pressi di cui si consumò la tragedia, aggirarsi nella zona, senza aver compreso la gravità di quanto accaduto e non capendo le richieste di aiuto dello stesso carabiniere. «Non si preoccupi – gli avrebbe risposto – i cani sono tranquilli, non fanno nulla».

Pene pesanti chieste anche per Saverio Agosta, Antonino Avola e Roberto Turlà, tutti veterinari dell’Asp Ragusa Per quest’ultimo è stata chiesta la pena rilevante tra tutti gli imputati, ovvero otto e un mese di carcere. Per gli altri colleghi, Agosta e Avola, sono stati rispettivamente chiesti 6 anni e 5 mesi e 4 anni di reclusione. Per il dipendente del comune di Scicli Salvatore Calvo chiesti 4 mesi di carcere.

Parti civili sono i genitori e i parenti di Giuseppe Brafa, l’Asp di Ragusa, e poi ancora Paola Bruna Finotti, Giorgio Pluchino, Giovanni Buscema e la teste a suo tempo sentita dai giudici Marija Stefanie Mikulcic: tutti e quattro furono vittime di aggressioni da parte dei randagi. Anche il comune di Scicli si è costituito parte civile nel procedimento.