assegnoLa Procura della Repubblica di Ragusa ha emesso il decreto che dispone il giudizio nei confronti di un modicano di 34 anni e un vittoriese di 33 che devono rispondere di truffa aggravata e continuata in concorso.

I due sono gli amministratori delegati di un’azienda agricola con box al mercato di c.da Fanello a Vittoria e  sono accusati di avere truffato due fornitori di uva per un totale di oltre 40mila euro, rilasciando assegni con firme false. Oggi, a seguito delle  indagini svolte dai Carabinieri di Niscemi, per fatti che risalgono tra l’ottobre e il novembre 2013,  e dirette dal sostituto procuratore Francesco Puleio, i due sono stati citati a giudizio. I capi d’imputazione sono truffa aggravata e  continuata in concorso, perché, dopo avere acquistato, nel primo caso, 22mila euro di uva, hanno raggirato il fornitore rilasciando la somma in due assegni: entrambi con firma falsa.

Il fornitore, arrivato all’istituto bancario di Mazzarrone, non ha potuto incassare la somma per “irregolare firma di traenza”; in questo modo i due amministratori hanno tratto un illecito profitto e un grosso danno patrimoniale al fornitore.

Nel secondo caso la truffa ammonta a 21. 944 euro ma questa volta è stata presa di mira un’altra vittima: i due hanno scelto di procurarsi la merce da un altro fornitore, adottando le stesse modalità.  I due imprenditori hanno sempre apposto la firma falsa su assegni destinati alle stesse filiali dove già qualche mese prima era stata scoperta la truffa.

Le due vittime avevano presentato denuncia ai carabinieri e fino ad oggi tutta la merce venduta ai due truffatori non è mai stata pagata; le indagini hanno permesso di incastrare i due amministratori e di  porre fine ai loro metodi che hanno arrecato un grosso danno patrimoniale all’attività agricola delle vittime.

Viviana Sammito