
Voce agli studenti: Stato-Scuola, formazione o inganno?
- 2 Dicembre 2012 - 17:13
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A cura degli alunni della V A dell’Istituto Tecnico Agrario di Scicli
Da giorno 27 novembre, noi ragazzi dell’Istituto Tecnico Agrario, abbiamo intrapreso un’attività di protesta scolastica chiamata “autogestione”, che ha coinvolto tutti in maniera diretta. In questo periodo, grazie alla collaborazione del Preside Giannone, gli insegnanti e tutto il corpo studentesco, attraverso la democraticità che l’autogestione comporta, stiamo cercando di rendere la nostra scuola una realtà migliore.
Con l’impegno di tutti, in questi giorni, stiamo cercando di riorganizzare, ripristinare e soprattutto di “restaurare” i servizi che, in passato, la nostra scuola offriva: aule, attrezzature didattiche, strutture tecniche e così via. Anche con l’aiuto delle altre sezioni dell’Istituto Cataudella (Ragioneria, Turistico, Liceo e Professionale) stiamo ottenendo ottimi risultati. Bisogna ricordare che giornalmente un comitato organizzativo, composto da un numero ristretto di alunni, elabora un programma “ricco e partecipato” attraverso un conseguente dialogo con gli insegnanti, cercando di organizzare tutto nei minimi dettagli, senza togliere agli studenti interessati il diritto e la facoltà di intraprendere un ripasso, un compito o un’interrogazione.
Per la prima volta, dopo tanti anni di occultamento, abbiamo aperto gli occhi nei confronti dello Stato, che ci vuole togliere, attraverso i tagli, l’educazione scolastica e l’istruzione, per renderci un popolo di ignoranti. Lo Stato sta cercando, attraverso tutte queste “manovre anticrisi”, di renderci deboli e incapaci di pensare, ma l’Italia è stanca e delusa da tutto questo, ecco perché noi studenti, in qualità di cittadini italiani, siamo pronti a ribellarci contro questa politica, che ci sta rendendo schiavi del sistema. La politica dei tagli del Governo, in altre parole al diminuzione dei fondi da parte dello Stato per i beni pubblici, è una manovra che ha coinvolto numerosi licenziamenti di insegnanti, collaboratori, bidelli alla stessa stregua delle aziende private in crisi, che hanno dovuto mandare a casa diversi padri di famiglia.
Il nostro istituto, come altre scuole siciliane e italiane, nel suo piccolo, sta svolgendo questa forma di protesta, proprio perché, in mancanza di fondi, molti dei nostri bellissimi e attrezzatissimi laboratori non si possono utilizzare. Manca anche un personale qualificato e materiale didattico. Questa è solo una parte di ciò che nella nostra scuola è inesistente, molte delle attività extrascolastiche, come i recuperi, i progetti all’estero (Trinity a Londra, Stage di formazione in Olanda), che si svolgevano negli anni precedenti, non si possono più realizzare. Sempre a causa della mancanza di fondi, non si hanno certezze su alcuni servizi come il riscaldamento delle aule, le attrezzature per la palestra, la disponibilità illimitata delle fotocopie e la realizzazione delle uscite didattiche necessarie alla nostra formazione.
Come molte altre scuole, anche noi siamo giunti allo stremo, perché lo Stato preferisce sovvenzionare le scuole private, privando quelle pubbliche del diritto a un futuro. Noi ragazzi dell’Istituto Tecnico Agrario, in sintonia con le altre scuole, ci auguriamo che lo Stato ascolti la nostra protesta e ci restituisca quella scuola dove, chi vi entrava, aveva la possibilità di goderne tutti i benefici necessari ad assicurare un futuro lavorativo.
(Le foto fanno riferimento alle manifestazioni di protesta di questi giorni, messe in atto dagli studenti delle scuole di Scicli)