Una storia di soprusi e sopraffazioni per  via dell’alcol. E’ il caso che emerso ieri, dopo lunghe indagini da parte della polizia di Vittoria, a seguito dell’aggressione di un rumeno di 34 anni da parte di due datori di lavoro vittoriesi e due connazionali, di 22 e 33 anni. I quattro sono stati denunciati in stato di libertà perché ritenuti responsabili dei reati di lesioni personali aggravate in concorso.

I fatti si riferiscono intorno alla mezzanotte del 21 ottobre.  Una chiamata al commissariato ha segnalato la presenza di una persona riversa in terra, incosciente, in via Cascino, sulla statale per Vittoria. Gli agenti hanno trovato un uomo con evidenti tumefazioni e sanguinamenti al volto. In Ospedale la persona  è stata identificata: è un romeno di 34 anni che, con difficoltà,  ha descritto e raccontato di essere stato scaraventato fuori dall’auto in corsa dal suo stesso datore di lavoro, un vittoriese di 38 anni. Era terrorizzato e ha anche aggiunto  di temere per la sua vita e di essere stato percosso dai suoi datori di lavoro e da due connazionali. A causa delle percosse ricevute il rumeno ha subito la frattura del seno mascellare, delle ossa del naso e dell’osso mandibolare, contusione polmonare, escoriazioni ed ecchimosi diffuse, con prognosi di 20 giorni.

Dal racconto della vittima è emersa una situazione intra familiare delicata: la vittima, sposato con una connazionale e con una figlia di 16 anni, aveva avuto un momento difficile tant’è che le due donne hanno deciso di lasciarlo solo e andare a vivere in casa dei due connazionali, che sono appunto gli aggressori.

case serreLa vittima, che ha tentato più volte di riportare in casa la moglie e la figlia e di ritornare anche in Romania,  è stato violentemente bastonato dai due rumeni e dai due datori di lavoro.

La sera dell’aggressione i quattro hanno  caricato in auto il rumeno e lo hanno  “scaraventato” dall’auto mentre era in movimento.

La versione della vittima non era del tutto completa, perché la moglie ha fornito altri elementi alla polizia: dal racconto è emersa una storia triste di maltrattamenti continui da parte del marito che si ubriacava tutte le sere, tanto da divenire violento. Da lì la scelta, condivisa con la figlia di 16 anni, di andare a vivere dai connazionali, in un’altra azienda agricola degli stessi vittoriesi dai quali  lavora lei ed il marito.

Tuttavia la donna e la figlia hanno confermato le percosse che i due datori di lavoro e i due romeni avevano inferto al marito che poco prima delle ore 24 del 21 ottobre scorso era andato, ubriaco, in casa delle donne nel vano tentativo di riportarle con sé.

La vicenda dei maltrattamenti subiti dalla donna è attentamente seguita e sarà oggetto di altro filone d’indagine.

Così come sono in corso d’accertamento le posizioni lavorative dei soggetti e sotto verifica eventuali situazioni di “lavoro nero”.

Viviana Sammito