Qualcuno ha pensato di manifestare la propria idea (se così si può definire), scrivendo con una bomboletta sui murales realizzati da diversi artisti durante un campo di volontariato. Avrebbe potuto farlo ovunque, invece ha deciso di farlo proprio lì, rovinando bellezza.

A volte sembra che qualsiasi espressione di bene comune, di impegno volontario e gratuito, di diffusione della bellezza, debba sprofondare in un vuoto educativo e sociale, lasciando spazio all’incuria, al disinteresse, alla mentalità mafiosa e all’ignoranza.




La Fontana della Pace e le sue pareti sono state il campo d’azione di venticinque volontari, vittoriesi e non, e di quattro artisti, nel primo campo di Estate Liberi organizzato dal coordinamento provinciale di Libera Ragusa a Vittoria, meno di un anno fa. Un luogo simbolico, bonificato e valorizzato, in cui si onora la figura di Pio La Torre, a cui la stessa fontana è dedicata, che si è battuto per tutta la vita contro mafia e ingiustizie fino al suo barbaro assassinio. “Fare del Mediterraneo un mare di Pace” è l’invito che la città recapita a chiunque passi da quel luogo.

Nei mesi scorsi hanno trovato spazio delle polemiche sterili, sulla simbologia espressa nel murales su Pio La Torre e le sue battaglie (realizzato da Giovanni Robustelli). Oggi si abbatte sullo stesso murales la violenza di una scritta, che disonora il

Continua a leggere NoveTv

la nostra Lettura diventa Premium

Sostienici o Accedi per sbloccare il contenuto!


SOSTIENICI


Hai perso la password?