ciuraru-marian-cristianI carabinieri del nucleo investigativo di Ragusa hanno arrestato un altro rumeno per l’omicidio del tunisino Farhat Abdessalem, il bracciante agricolo trovato morto il 14 aprile scorso.  E’ un altro rumeno di 20 anni che lavorava anch’egli, come il primo arrestato Alì Iulian, per la vittima. Il movente è legato a una questione economica. La dinamica del delitto è  completa ma i militari stanno cercando l’arma del delitto.

ALI’ Iulian, il rumeno accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del tunisino di 48 anni, Farath Abdessalem, aveva un complice: è un connazionale di 20 anni, CIURARU Marian Cristian, che lavorava insieme con ALI’ nelle serre gestite dalla vittima. Per i carabinieri del nucleo investigativo di Ragusa il caso del cadavere rinvenuto in c.da Pozzo Bollente, a Vittoria, la sera del 14 aprile scorso, è chiuso.

Manca solo un pezzo per completare il puzzle del delitto: l’arma con la quale è stato ferito mortalmente il tunisino, una spranga di ferro.

Le fasi dell’omicidio sono chiare come anche il movente: il diverbio è iniziato tra la vittima e Alì che ha  reclamato il pagamento delle giornate lavorative. La discussione però è degenerata quando il tunisino ha scoperto che i due rumeni, suoi dipendenti, avevano rubato nove cassette di fagioli dalle serre da lui gestite  per rivenderle e trarne un profitto personale.

A questo punto Farath ha minacciato entrambi che avrebbe sporto denuncia: da qui il delitto. Il tunisino è stato aggredito da ALI’ Iulian che lo ha colpito con una spranga di ferro trovata sul posto. Successivamente è intervenuto l’altro rumeno  che ha immobilizzato la vittima bloccando polsi e braccia dietro la schiena, per renderlo inoffensivo e per evitare il tentativo di fuga.

Nel frattempo ALI’ ha continuato a infierire sul tunisino dandogli un violentissimo colpo alla testa che lo ha fatto stramazzare al suolo, dov’è stato ripetutamente colpito con un altro colpo al capo, che ne ha provocato l’immediato decesso. L’unico problema dei due assassini era di sbarazzarsi immediatamente del corpo: entrambi hanno caricato il cadavere nell’auto della vittima ma solo Alì ha proseguito fino a Pozzo Bollente dove ha abbandonato Farath mentre il complice si è allontanato a piedi dal luogo dell’assassinio, come hanno anche dimostrato le immagini estrapolate dai sistemi di video sorveglianza.

Ricostruita l’esatta dinamica dei fatti, i Carabinieri, nel centro abitato di Vittoria, hanno intercettato CIURARU Marian Cristian che, sottoposto a Fermo d’Indiziato di Delitto per il reato di concorso in omicidio e occultamento di cadavere, anche per il concreto pericolo di  fuga, essendo un soggetto senza fissa dimora in Italia, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa, dov’è tutt’ora recluso l’altro rumeno: Alì Iulian.

Viviana Sammito