E’ stato il tempestivo intervento di una volante della Polizia allertata dalla telefonata di un attento cittadino a consentire di sventare il furto in un appartamento di Scoglitti e denunciarne l’autore, un tunisino di 28 anni all’autorità giudiziaria.

E’ l’una e quaranta della notte quando la volante del commissariato interviene a seguito di segnalazione pervenuta alla sala operativa per furto in corso in un’abitazione di Scoglitti. La volante sfreccia sulla provinciale e giunge sul posto.

L’edificio, una abitazione stagionale, presenta una finestra spalancata ed all’interno, l’appartamento è tutto a soqquadro. Gli agenti sentono rumori provenire dalla strada vicina, corrono a guardare e notano tre individui dalle sembianze di nord africani che scavalcano il cancello posteriore dell’abitazione in questione, vanno verso la strada e si dirigono verso un’autovettura Alfa Romeo 147, tuttavia avvedutisi della presenza degli agenti, chiudono col telecomando le porte dell’autovettura e fuggono a piedi. Gli agenti si pongono all’inseguimento ma i fuggitivi sono aiutati dalla scarsa illuminazione e da un canneto che si sviluppa su un terreno incolto verso il quale si disperdono.

I poliziotti tornati presso l’abitazione constatavano col proprietario che i malfattori avevano danneggiato una prima finestra, dove si rilevavano evidenti segni di effrazione, per poi scardinare l’altra finestra aperta e disattivare il dispositivo di allarme.

Il tempestivo intervento della Polizia tuttavia impediva ai ladri di asportare beni dalla casa.

Le indagini successive consentivano di stabilire che il tunisino M. R. di 28, con precedenti di polizia, era proprietario dell’autovettura e che il mattino successivo si era recato presso i carabinieri di Scoglitti a denunciarne il furto, asserendo di avere lasciato il veicolo per strada (nel luogo dove era sequestrato dagli agenti) la sera precedente la notte del rinvenimento e che solo nella tarda mattina ne aveva constatato il furto.

Ai poliziotti che lo rintracciavano riferiva ancora che dentro l’auto aveva lasciato 3.000 euro provento della indennità di disoccupazione che aveva riscosso qualche giorno prima.

Il denaro in effetti veniva rinvenuto nell’autovettura ed era posto in sequestro  al fine di verificarne la provenienza. La circostanza che il veicolo fosse chiuso a chiave e che la chiave fosse in possesso di M.R. che in denuncia aveva riferito di avere lasciato il veicolo proprio dove era poi stato sequestrato ha indotto i poliziotti a denunciare M.R. per il tentato furto in abitazione e per simulazione del furto dell’autovettura.