La storia di un passato che è frutto di estro, fantasia, creatività, duttilità e un’invidiabile laboriosità artigianale, da consegnare al futuro, nelle mani delle giovani generazioni. A Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, nasce un laboratorio-museo interamente dedicato alla figura del lattoniere, uno degli antichi mestieri che sta rischiando di scomparire per sempre. Si affianca ai ben dieci musei che sono stati realizzati anni fa nel Comune montano e che rappresentano una straordinaria e al tempo stesso variegata offerta culturale.

Sabato scorso la presentazione del progetto “Botteghe dei mestieri”, voluto dall’Amministrazione comunale, è avvenuto al Teatro Sciascia, prima di procedere con l’inaugurazione dei locali che ospiteranno questo “giacimento culturale”, proprio accanto al famoso Arco dell’Annunziata, dedicato a Rosario Bentivegna, storico lattoniere siciliano, nato nel 1922 e con una piccola bottega a metà di via Corallo a Chiaramonte Gulfi dove era facile sentire i suoi affascinanti racconti insieme al battere incessante del suo martello.




Il laboratorio-museo nasce grazie alla donazione di tutti questi lavori artigianali da parte della sorella Angelina Bentivegna ma soprattutto grazie alla donazione economica del geometra Nannino Pulichino che, da benefattore e amante della città, ha voluto sostenere in prima persona i costi di allestimento del progetto che si inserisce nell’antico quartiere San Giovanni, in pieno centro storico. Una straordinaria collezione di piccoli e grandi oggetti d’arte che adesso diventano focus centrale dell’esposizione all’interno del laboratorio-museo che verrà animato settimanalmente dai docenti del liceo artistico Carducci di Comiso pronti a coinvolgere i ragazzi della terza media dell’istituto Serafino Amabile Guastella di Chiaramonte Gulfi per la fase di orientamento scolastico in vista della scelta di un indirizzo professionalizzante.

“Un piccolo museo che non sarà statico ma vivo grazie al coinvolgimento dei giovani – spiega il sindaco Sebastiano Gurrieri – Un progetto che fa parte del nostro programma elettorale e che ha diverse finalità, sia quella culturale che sociale. Non a caso nasce in un quartiere centrale del nostro Comune che sarà oggetto di riqualificazione anche attraverso il nuovo piano regolatore generale che è in dirittura d’arrivo. Un’operazione complessiva che guarda al culto della bellezza che non è il nostalgico ricordo delle cose passate ma la consapevolezza che solo difendendo le nostre tradizioni e il patrimonio che ne è derivato, potremo trovare nuove energie per il futuro. La bellezza può essere un valore politico a condizione che riesca a tramandare stili e modi di vita positivi, nonché il senso comunitario. Con questo nuovo laboratorio-museo stiamo riportando l’arte nel cuore della città e con l’apertura di questo giacimento culturale, abbiamo rafforzato ed arricchito l’identità estetica e civile di Chiaramonte Gulfi”.

A curare la progettazione e l’allestimento è stato Raffaele Catania con la supervisione insostituibile di Iano Catania mentre l’ingegnere Giovanni Ravalli ha contribuito all’individuazione del sito e della logistica.