La magistratura onoraria tutta, nello svolgimento delle proprie funzioni, ritiene di non godere di retribuzione congrua e certa, di alcuna copertura assicurativa, né di indennità di malattia o di infortunio, pur essendo da anni al servizio dell’amministrazione statale.




La situazione di svantaggio e vulnerabilità è resa ancora più evidente in un contesto così difficile, come quello che si sta vivendo, sotto il profilo della sicurezza e salute personale, a causa della persistente ondata pandemica Covid 19;

Tale condizione di precariato è determinata dal mancato riconoscimento di qualsivoglia istituto giuslavoristico in essere tra la magistratura onoraria e l’amministrazione statale ed il, conseguente, mancato riconoscimento dei diritti costituzionalmente garantiti a tutti i lavoratori, siano essi pubblici che privati.




Tutta la magistratura onoraria ritiene, ad oggi, inaccettabile questa condizione di privazione della dignità professionale, tanto più perché determinata dallo Stato,  il cui compito costituzionalmente previsto è quello di garantire i diritti di tutti i cittadini e promuovere l’uguaglianza degli stessi di fronte alla legge.

A seguito di questa sofferta presa d’atto, tre toghe onorarie del Tribunale di Palermo, e successivamente altri loro colleghi onorari di diverse sedi nazionali, hanno intrapreso lo sciopero della fame

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