L’attività di prevenzione svolta dalla polizia di stato è rivolta anche al costante controllo dei cosiddetti obiettivi sensibili tra cui si annoverano istituti di credito ed uffici postali.

Giornalmente la volante del commissariato di Vittoria vigila e accede a tali uffici, verificando la eventuale presenza di persone sospette.

Ieri, durante uno di tali accessi, gli agenti sono stati chiamati a verificare la posizione di due romeni, un uomo ed una donna, presentatisi allo sportello postale per riscuotere l’indennità di disoccupazione.

L’impiegato postale riferiva di avere rilevato una dissimiglianza tra la foto apposta sul documento e la donna romena che lo esibiva per essere identificata ed ottenere la corresponsione dell’identità.

La donna raffigurata in effigie non somigliava affatto alla connazionale che esibiva il documento!

Gli agenti hanno visionato i documenti, identificato compiutamente la coppia e ricostruito la vicenda.

La donna ha strenuamente asserito di essere la titolare della carta d’identità italiana fornendo quelle generalità attestate nel documento, ma la persona nella foto non sembrava affatto quella che gli agenti avevano dinanzi.

L’uomo ha dichiarato di essere il marito e di volere riscuotere l’indennità di disoccupazione spettante alla moglie.

Gli accertamenti effettuati permettevano di verificare l’originalità della carta d’identità, effettivamente della moglie dell’uomo, da qualche mese tornata in Romania, mentre la donna in sua compagnia che si è presentata allo sportello è la compagna di un suo cugino.

Aveva pensato bene, D.V. romeno di 23 anni, di riscuotere quanto legittimamente la moglie aveva in credito, ma stante l’impossibilità di quest’ultima a farlo, avevano “semplificato” le cose mandando un’altra donna, che ben poca somiglianza aveva con la titolare del diritto, a fare la commessa, confidando, magari, in una disattenzione dell’impiegato postale. Così non è stato e grazie alla presenza degli agenti la vicenda si è rapidamente risolta.

I due romeni sono stati denunciati in stato di libertà all’autorità giudiziaria.

Sostituzione di persona e falsa attestazione sulla identità personale a pubblico ufficiale i reati contestati