Quando si parla di realtà virtuale, abbreviata spesso con l’acronimo VR (dall’inglese virtual reality) ci si riferisce a una realtà simulata, ricostruita attraverso software informatici, fruibile attraverso vari dispositivi. L’utente che ne fa esperienza può spostarsi liberamente ed esplorare immensi spazi virtuali, muovendosi, o restando comodamente seduto sulla poltrona del suo salotto. Si studiano software di progettazione sempre più sofisticati, in grado di garantire esperienze sempre più realistiche e coinvolgenti. Vengono prodotti visori VR sempre più tecnologici, capaci di adattarsi al meglio alle esigenze dell’utente che ne fa uso. Si possono esplorare diversi universi virtuali utilizzando joypad, guanti, scarpe e altro ancora, tutti elementi che rendono l’esperienza della VR sempre più immersiva.

Gli usi possibili di questa tecnologia sono i più disparati.  Non a caso, la realtà aumentata sta diventando il futuro di svariati settori tra loro molto diversi, sta vivendo importantissimi sviluppi nel campo del gioco, dell’istruzione, della progettazione, dell’interior design, dell’addestramento militare, dell’intrattenimento e del turismo. Le potenzialità che si aprono per il settore turistico sono numerosissime. La realtà virtuale diventa infatti un potentissimo mezzo di marketing territoriale, permettendo la promozione di siti archeologici e d’interesse artistico di un certo territorio di fatto in tutto il mondo. Oggi sempre più musei propongono tour virtuali delle loro sale. Lo fanno grandi nomi come il Museo del Louvre di Parigi, il Museo Hermitage di San Pietroburgo, il Museo del Prado di Madrid, il MoMa di New York, e non solo. Molte realtà più piccole a livello locale stanno esplorando tutte le potenzialità delle nuove tecnologie.

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La Sicilia vanta un patrimonio artistico-culturale unico al mondo e non può lasciarsi sfuggire l’occasione di confrontarsi con questa opportunità. Quando una cultura di tradizione millenaria incontra l’innovazione spesso i risultati sono straordinari. È stato da poco lanciato il Sicilia Virtual Museum, un viaggio virtuale che permette di esplorare alcune delle perle del patrimonio culturale dell’Isola. Basta munirsi di un paio di occhiali per la realtà e diventa possibile visitare 20 siti d’interesse dislocati per tutta l’Isola. Secondo Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni Culturali, questo progetto ha l’intenzione di allineare i siti culturali siciliani a quelli che oggi sono gli standard europei. Occorre infatti saper promuovere il proprio patrimonio artistico, implementando anche l’offerta esperienziale legata ad ogni sito. Questo permette di approcciarsi ai beni culturali in una nuova altra chiave, di ammirare molti siti con una lente inedita. L’intento è quello di avvicinare persone lontane, non solo per motivi geografici. La fruizione a distanza di certi luoghi non vuole sostituire la visita diretta di certi luoghi, vuole incuriosire, vuole essere un “primo” assaggio di un luogo che si visiterà poi direttamente in prima persona. La durata di ogni visita sarà di circa 4 minuti, l’utente può di volta in volta scegliere se visitare un singolo sito o se fruire di un viaggio completo secondo un itinerario precedentemente impostato. Si potranno ammirare la valle dei templi di Agrigento, il teatro greco di Taormina, Selinunte, Segesta, Piazza Armerina, Catania, Tindari, e non solo.

Allo stesso tempo prendono sempre più piede anche le applicazioni di realtà aumentata. La realtà aumentata permette, attraverso specifiche app e specifici visori, di osservare un luogo godendo di particolare interattività e di effetti speciali, fruendo informazioni specifiche e di una guida personalizzata. In Sicilia sono state lanciate varie app su questo filone, come ad esempio Sicily Histories. Attraverso il sistema di geolocalizzazione di un dispositivo Android o iOS diventa possibile scoprire decine di luoghi d’interesse del patrimonio storico-culturale siciliano. Inquadrando con lo smartphone siti archeologici e punti di interesse artistico si potranno ammirare dettagliate ricostruzioni 3D, si potrà interagire con diversi personaggi virtuali, giocare completando missioni e risolvendo diversi enigmi. La divulgazione storica incontra così la sua componente ludica e interattiva. Esperimenti di questo tipo hanno avuto diverse applicazioni. Ad esempio, al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla la realtà aumentata è stata occasione per entrare in contatto diretto con i protagonisti dell’opera di Gioacchino Rossini, un modo nuovo per conoscere il compositore, la sua musica e la sua storia personale. La realtà virtuale e la realtà aumentata permettono infinite serie di sviluppi, che bene si prestano alla ricchezza multiforme e variopinta del patrimonio culturale siciliano, permettendo la valorizzazione di certi beni locali a livello globale, anche nei periodi in cui i flussi turistici vivono una flessione generalizzata.

Foto, fonte: Pixabay Autore: TooMuchCoffeeMan