Sul caso del suicidio della 15enne a Piazza Armrina indaga ora la Procura dei minori di Caltanissetta.

La giovane si sarebbe tolta la vita lo scorso  martedì, impiccandosi con una corda a un albero del giardino di casa.

La salma in un primo momento era stata restituita alla famiglia dopo il nulla osta della Procura di Enna ma i magistrati dei minori ne hanno disposto il sequestro per ulteriori accertamenti. I funerali erano stati fisati per  oggi, alle 15:30, nella Chiesa Madre del paese, ma sono stati annullati. I parenti avrebbero chiesto indagini più approfondite.

Sul cadavere erano stati eseguiti esami tossicologici. La pista che seguono i magistrati, in parte confermata anche dai familiari dell’adolescente, ruota attorno a una ipotesi di istigazione al suicidio. Alla ragazza sarebbero state fatte delle foto intime o sarebbe stata ripresa in alcuni video che potrebbero essere stati già messi in rete. Venuto a sapere il fatto la giovane si sarebbe uccisa per la vergogna.

Intanto, dalle dichiarazioni rilasciate dalla madre in alcune interviste trova conferma la lite, violenta, avuta dalla figlia con una compagna di scuola durante la ricreazione e trovano conferma, dai racconti di altri studenti, le voci sugli insulti che altre studentesse avrebbero rivolto alla quindicenne dopo averla accerchiata mentre avveniva la lite.

La 15enne sarebbe stata circondata dalle altre ragazze e insultata; una scena che si è consumata durante la ricreazione, nel liceo scientifico frequentato dalla ragazza, senza che alcuno intervenisse per difenderla.

Era una bella ragazza, sempre sorridente, conosciuta da tutti, che amava lo sport e giocava a volley.  Malgrado fosse a Piazza Armerina da meno di un anno, dopo il trasferimento da Milano della sua famiglia, la quindicenne si era ben inserita.

Figlia di un operaio di Piazza Armerina e di una barista originaria di Cuba, era la maggiore dei tre figli della coppia e frequentava il liceo scientifico della Città dei mosaici.