Hanno preso il via questa mattina, presso il Club Baia Samuele di Scicli (Rg), i lavori del 18° Enosimposio di Assoenologi Sicilia, presieduto dall’enologo marsalese Carlo Ferracane.  E’ stato proprio il presidente Ferracane a dare il benvenuto agli ospiti, più di 250 in totale tra enologi, enotecnici, imprenditori, sponsor, giornalisti e famiglie.

“Dobbiamo rimanere uniti. Solo così possiamo vincere le sfide della crisi attuale” – ha detto il Presidente Carlo Ferracane  invitando tutti i presenti ad approfittare di questi due giorni di lavori per condividere le proprie esperienze e le idee per il futuro. “Dobbiamo porre grande attenzione alle nostre produzioni, affinché esse abbiamo le stesse opportunità degli altri vini” – ha aggiunto Ferracane.

Presente anche il Sindaco di Scicli, Franco Susino, che si è detto felice del fatto che Assoenologi  Sicilia abbia scelto il suo territorio per l’organizzazione del 18° Enosimposio, sottolineando come, proprio grazie allo studio e alla ricerca, il vino siciliano abbia conquistato il suo posto nel mondo.

Ha portato i suoi saluti anche il prof. Domenico Pocorobba, dirigente dell’Istituto Statale Abele Damiani di Marsala, che ha parlato degli ultimi traguardi raggiunti dal suo istituto, primo fra tutti, l’istituzione, per il futuro, del 6° anno di studio, utile all’ottenimento della qualifica di enotecnico.  “A novembre andremo a Conegliano per presentare  la nostra offerta formativa di fronte a tutte scuole enologiche d’Italia. – ha aggiunto Pocorobba – Dobbiamo formare i giovani dando loro alternative nuove”.

Hanno poi preso il via le relazioni a partire da quella della dottoressa Margherita Squadrito, ricercatrice presso il centro E. Del Giudice di Marsala, che ha parlato di “Aromi varietali dei vini passiti di Pantelleria”, puntando l’attenzione soprattutto sui metodi tradizionali di produzione del passito. La dottoressa Squadrito ha analizzato I vari fattori che incidono sull’impatto aromatico del Passito, individuandone le varie componenti quali, ad esempio, linalolo e geraniolo che rappresentano l’80% dei composti aromatici presenti nel Passito.  Squadrito ha presentato i risultato di una ricerca che ha interessato 10 vini passiti di 10 annate diverse – dal 2001 al 2010 – della stessa azienda, analizzando l’evoluzione delle varie componenti, differenziando quelle che  si mantengono e quelle che si volatilizzano e spiegando le tecniche utilizzate per l’individuazione degli aromi. “Il Passito di Pantelleria – ha spiegato Squadrito – è perfettamente bilanciato, sia per caratteri gustativi che per la buona durata di conservazione. Le tecniche tradizionali di raccolta e produzione assicurano la massima espressione territorio ma anche una stabilità aromatica difficile in altri contesti. Mai come in questo caso – ha concluso la dottoressa Squadrito –  la tradizione esprime il legame inscindibile con territorio.” Tra i relatori anche l’enologo Nicolas Follet, della Oenosense Consulting, che ha condiviso con gli enologi siciliani le sue esperienze di lavoro in Francia e in Sudafrica per spiegare la differenza tra vinificazione degli spumanti in climi caldi e climi freddi, soffermandosi sulle necessarie variazioni nei tempi di raccolta, programma di pressatura e legni usati per l’ottenimento di vini spumante.

La dottoressa Giovanna Ponticello, specialista in microbiologia e virologia presso l’Irvos, ha parlato infine di “Analisi microbiologiche nel vino, controllo e prevenzione” puntando l’attenzione su lieviti e batteri del vino e sulle possibili alterazioni da lieviti e da batteri lattici. La Ponticello ha sottolineato l’importanza dei controlli microbiologici del mosto, della fermentazione alcoolica e durante l’affinamento, filtrazione e imbottigliamento, tutti controlli fattibili presso l’Irvos, dove la dottoressa lavora. Nel corso dei lavori sono state presentate anche alcune aziende sponsor: AEB Group, Imex Italiana Srl, OE Italia, Oliverogar, Vason Group.

A concludere i lavori, il dott. Dario Cartabellotta, direttore generale dell’Assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari – dip. Interventi infrastrutturali per l’agricoltura.

“Gli investimenti nel capitale umana, tecnico e commerciale sono le leve per la competitività nel futuro, che passa dalle scelte che si fanno oggi – ha detto  il dott. Dario Cartabellotta – Il mondo del vino è molto ricco, fatto di gente che porta la sua storia personale. L’identità della Sicilia è fatta dalla differenza. E’ questo che dobbiamo portare di noi all’esterno. Siamo una terra che sa generare molteplici climi, terre. L’imprenditoria sicilaina però ha bisogno di giuste sinergie e convergenze. Le nostre eccellenze rischiano se non lavoriamo in comune nel marketing, comunicazione e ricerca”.

“Sono molto soddisfatto per questa prima giornata di lavori, che ha dato vita anche ad un ampio e costruttivo dibattito – ha commentato il Presidente di Assoenologi Sicilia a conclusione della prima parte dei lavori”. Domani attese le relazioni su le nuove normative sul vino biologico e sui disciplinari Doc Sicilia e IGP Terre Siciliane.

I lavori inizieranno alle ore 9.00.