Lamentele, ipotesi, accuse velate; dalla data finale del “Sicily Music Village” 2012, si è innalzato un gran polverone e noi per fare un po’ di chiarezza sugli eventi, abbiamo intervistato Giorgio Cavallo, uno degli organizzatori dell’evento. (Riportiamo sotto un sunto dell’intervista, che potete guardare interamente nel video sopra).

 

D: Che cos’è il Sicily Music Village?

R: E’ la proposta di giovani che si adoperano per migliorare il proprio territorio.

D: Il nostro territorio ha beneficiato di molte presenze durante l’evento, negozi, locali, supermercati pieni, vogliamo parlare di questi benefici?

R: L’evento ha creato un grande indotto, partendo dalle imprese che si sono occupate dell’allestimento, alle persone venute da fuori per partecipare. Non ci interessa parlare di numeri, quelli che contano sono i risultati in un periodo di crisi come questo.

D: Vogliamo fare un po’ di luce sulla questione delle presunte intossicazioni?

R: Si, certo … noi fino ad oggi siamo stati in silenzio stampa aspettando le analisi e aspettando di avere i numeri per capire quali siano stati i problemi, per non ripetere gli stessi sbagli, e capire realmente cosa e come agire. Abbiamo appurato che l’acqua del fiume come prevedibile, non era potabile ma non era una nostra responsabilità (se qualcuno voleva rinfrescarsi “tuffandosi”), in quanto i partecipanti ne erano consapevoli. L’ A.S.P. ci ha comunicato che tutta la Provincia di Ragusa e Siracusa è stata colpita da un virus e visto che la mole di gente che ha partecipato al festival era considerevole , il virus aveva molte più possibilità di diffusione. Riguardo all’acqua fornita da un nostro sponsor, “i gusti sono gusti”, le bottiglie sono arrivate il 14 e sono state conservate ne frigoriferi e distribuite per tre giorni, se il sapore era sgradevole o ha causato qualcosa, la colpa non è certamente nostra …. Purtroppo anche quest’anno le strutture igieniche non sono state sufficienti a soddisfare il gran numero di persone, ma la partecipazione è andata ben oltre le nostre aspettative.

D:Reclami da parte dei residenti, atti vandalici che sono stati associati all’evento, vediamo un po’ di dare a Cesare “solo” quello che è di Cesare.

R: Noi abbiamo scelto il mese di agosto perché è il periodo in cui Scicli è più vuota, inoltre con l’aiuto di ingegneri elettronici, abbiamo costatato fino a dove potevano arrivare le onde sonore. Riguardo agli atti di vandalismo, noi pagando una security molto ingente, ci preoccupiamo di mantenere il controllo all’interno dell’evento, quello che avviene fuori non è di nostra competenza.

D: Al fronte di queste vicende l’organizzazione si è scoraggiata o è ancora ferma nell’intenzione di dare un seguito a questi appuntamenti?

R: Questo festival è un patrimonio per tutta la Sicilia in quanto al suo interno si intrecciano tante storie,  ma non si sa ancora ne come, ne dove e ne perché.

Citando testualmente Giorgio Cavallo: “ogni battaglia ha i suoi feriti”. Data la portata dell’evento sono stati notevoli i benefici che è riuscito a portare nel territorio sciclitano, ma purtroppo proporzionati alla grandezza di norma arrivano anche i suddetti impicci. 

Serena Levante