rosalba panvini L’ispezione alla Soprintendenza di Ragusa, per verificare la legittimità delle autorizzazioni firmate dalla Sovrintende Rosalba Panvini, si è già conclusa una settimana fa. Legambiente Ragusa, invece, con una nota stampa diffusa sabato scorso ha fatto intendere che il sopralluogo è stato avviato da qualche giorno, dopo la richiesta avanzata dall’associazione ambientalista  per accertare tutte le violazioni del piano paesaggistico contestate all’ufficio e ripristinare condizioni di legalità. Gli ispettori non hanno trovato nulla di irregolare e la Panvini ha dato mandato ai suoi avvocati per adire le vie legali contro Legambiente.

Una guerra proclamata da chi oggi è destinato a perderla. E’ in sintesi il caso che vede Legambiente Ragusa e dall’altro campo della battaglia la Sovrintendete Rosalba Panvini, ad interim a Ragusa dopo la nomina a Siracusa. Le ispezioni all’interno degli uffici del capoluogo ibleo richiesta da Claudio Conti per accertare le regolarità sul rilascio di alcune autorizzazioni si sono concluse e con esito negativo. A dare la cattiva notizia a Legambiente è proprio la Panvini, contattata telefonicamente mentre è a Palermo, in attesa di incontrare l’assessore regionale Territorio ed Ambiente, Maurizio Croce, per chiarire gli aspetti di questa vicenda. La Sovrintendente oggi ha chiarito che l’ispezione non è iniziata in questi giorni, come hanno fatto credere gli ambientalisti, ma si è già conclusa il 22 settembre.

Alla luce delle contestazioni di Legambiente sul piano personale e professionale della Panvini, a mezzo stampa, la stessa ha già adito le vie legali per difendere la sua reputazione. Per Legambiente sin dalla fine del 2010, anno in cui è stato adottato il piano paesaggistico di Ragusa, la Soprintendenza, nell’esercizio delle proprie competenze, ha violato sistematicamente alcune norme, tra cui quelle poste a tutela delle coste. Ha consentito la realizzazione di costruzioni sparse ad uso rurale e residenziale turistico, la costruzione di uno stabilimento balneare in zona di tutela 3 e il rilascio di due autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi, sempre in aree tutelate dal piano. A quest’ultimo proposito – si legge nella nota –  dobbiamo amaramente registrare l’avvio del primo cantiere, a cui ci opporremo in ogni modo ed in ogni sede. Si tratta dei pozzi esplorativi in c.da Buglia Sottana, in territorio di Ragusa, la cui concessione è di Irminio SrL. Rosalba Panvini, ha invece lavorato a norma di legge, come è emerso dai documenti che sono stati esaminati e come lei stessa ha dichiarato. Il suo operato è stato anche considerato legittimo dagli organi giurisdizionali.

Viviana Sammito