“Il principio di precauzione deve ora guidare le decisioni ed essere il riferimento giuridico nella difficile partita contro il Muos. Quella precauzione che è richiesta quando l’utilizzo di tecnologie espone ad un pericolo potenziale grave e con livello di rischio non ancora accertato, popolazioni ignare, non preventivamente informate e tanto meno consultate. Non è accettabile che si pretenda di ignorare in Italia dei diritti sanciti dalla Costituzione e che costituiscono dei capisaldi del diritto degli Stati Uniti, per proteggere non si sa chi e da che cosa. E tutto ciò di fronte ad una accertata immissione di campi elettromagnetici con impatto in vaste aree intensamente abitate della Sicilia, quali conseguenze dell’installazione delle antenne paraboliche”. Parola di Venerina Padua, candidata al Senato per il Partito Democratico, che valuta in maniera positiva la decisione assunta di recente dal governatore siciliano Crocetta.

“La nostra azione – continua Padua – dovrà essere sviluppata, ancora di più, a fare in modo che tutti i canali di informazione, possibili e immaginabili, sulla delicata questione possano essere attivati così da garantire ai siciliani e alle siciliane chiare ed autorevoli informazioni sul livello di rischio che grava sul futuro di ciascuno di noi oltre che su quello dei nostri figli. Non è possibile farne, così come qualcuno ha detto, una questione diplomatica, o assistere inermi a “strategie di difesa” che lascerebbero – come già accaduto nei Balcani anni fa – pesantissime conseguenze sulle popolazioni esposte. Ricordo sempre che questo lembo dell’isola, a distanza di decenni dalla lotta contro i missili Cruise di Comiso, è stato già una volta, scenario di guerra. Per quanto ci riguarda è arrivato il momento di fare sentire non solo la nostra voce ma anche e soprattutto l’adozione di atti concreti che potrebbero favorire il definitivo blocco dei lavori che, al momento, lo ricordo, sono stati soltanto sospesi in attesa di ulteriori accertamenti. Non è possibile che la nostra popolazione debba proseguire la propria esistenza con questa spada di Damocle sul capo come se già non bastassero tutte le altre difficoltà con cui quotidianamente occorre fare i conti. Forti delle nostre posizioni, già assunte in tempi non sospetti, faremo valere al massimo le nostre prerogative per impedire che questa struttura decolli e per garantire il pieno sostegno alla nostra popolazione perché possa prevalere la politica del buon senso che tende a mettere il cittadino in primo piano e non altri interessi e intese, e perché nessuna “ragion di Stato” possa calpestare i diritti inviolabili delle persone, specie se abbiamo a che fare con larghe fasce di popolazione, come in questo caso.

Ritengo opportuno che tutti i comitati contro il Muos alzino ulteriormente la propria voce di dissenso perché questo è il momento in cui fare sentire, a tutte le latitudini, la propria indignazione per scongiurare che tutto ciò possa avvenire senza il coinvolgimento consapevole delle popolazioni esposte”.