Scicli – Una nuova corrente del Pd: Non serve il Renzi di Turno
- 12 Luglio 2013 - 18:54
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È ora di dare un senso al nostro futuro
Le ultime elezioni confermano che laddove il partito è vivo e rinnovato stravince. Laddove è impantanato in violente contrapposizioni personali e manie di potere di soggetti autoreferenziali perde malamente, com’è successo in queste ultime tornate elettorali, in controtendenza rispetto all’affermazione del Pd nel resto del Paese, e senza dimenticare le ultime amministrative di Scicli dove il Pd perde contro un candidato espressione delle liste civiche.
L’attuale classe dirigente non è stata in grado di imparare dagli errori passati e nemmeno è stata capace di ascoltare le istanze e i problemi della cittadinanza finendo per inseguire ossessivamente la vecchia e fallimentare politica della spartizione delle poltrone e delle cariche di partito.
In un momento di profonda crisi di contenuti e di identità come questo, un’azione responsabile da parte dell’unica forza politica vera rimasta nel Paese, quale il Pd è oggi, si rende necessaria.
È indispensabile accantonare personalismi, manie di potere ed ambizioni personali, per perseguire il bene della città, ma per farlo non si può prescindere da basi solide, non si può fare a meno di un partito con idee chiare, organismi definiti e rappresentanti legittimati.
Un partito inclusivo che all’insegna del rinnovamento coinvolga tutti senza distinzione di età, “sesso, razza, lingua, religione, condizioni sociali” ( cit. art. 3 Costituzione Italiana) e faccia sentire tutti iscritti e militanti, veri protagonisti di una nuova stagione politica, piuttosto che aumentare questo stato di disorientamento e disaffezione, presente nella base del Pd sciclitano.
Un partito come il nostro, che vanta radici storiche molto profonde non può tacere di fronte ai problemi che attanagliano l’agricoltura, l’edilizia, l’artigianato, il turismo, la sanità, salvo poi intervenire con comunicati stampa ed incontri le cui risultanze si perdono nel vuoto.
Al PD non serve un Renzi di turno, non serve rottamare, non servono big bang, non serve un uomo solo al comando che decida tutto per tutti e si erga a salvatore della patria; al Pd oggi serve un gruppo dirigente che unisca anziché dividere e dividersi.
Serve un partito veramente unito attorno ad idee e contenuti, attorno ad esperienze e forze fresche, che affronti non a parole, ma con i fatti, le tante questioni rimaste irrisolte e che mettono in ginocchio la nostra comunità, questioni come: la situazione debitoria dell’ente, la gestione dei rifiuti, l’assenza di interventi qualificati sul territorio tali da arrestare l’abusivismo e rilanciare l’economia edile, la riorganizzazione degli uffici comunali (abolendo questo clima di “caporalato” che demotiva i dipendenti e crea inefficienza nell’erogazione del servizio), una riorganizzazione dei servizi sociali e degli asili nido oggi abbandonati al loro destino, un programma di sviluppo dell’energia alternativa sfruttando le infrastrutture comunali, una riorganizzazione del litorale coniugando interventi economici dei privati con il rispetto delle spiagge e il diritto dei cittadini a godere delle bellezze e peculiarità che offre il nostro litorale.
Sono tutte questioni che meritano attenzione e pianificazione e questo lo si può fare anche dando la possibilità di “aprire” l’amministrazione ai giovani talenti che vogliono offrire il loro apporto professionale e creativo, favorendo la creazione di una commissione che accolga e valuti progetti di riqualificazione e sviluppo economico, urbano, sociale etc..
Quello che vogliamo è un Partito Democratico che trovi una sua identità precisa, un partito progressista e riformista, che sia aperto al dialogo con le forze moderate e che soprattutto guardi e si rifaccia al Partito Socialista Europeo di cui condivide i principi e le radici storiche.
Perché tutto questo sia possibile ci impegneremo sin da subito e lo faremo partendo dalla base, dal prossimo congresso ed in consiglio comunale, sapendo che il Pd non è quello che sta chiuso dentro una sezione in modo certamente garbato ma autoreferenziale ma è invece un partito fatto di tanti elettori ed elettrici che nonostante tutto continuano a votare PD sperando che qualcosa cambi, che qualcuno cambi.
È per tutti loro, per noi stessi e per la nostra città che da oggi ci mettiamo in gioco, lavorando seriamente e con grande determinazione.
Firme
Guglielmo Pacetto Francesco Occhipinti Ivo Occhipinti Gaetano Celestre Giusy Savarino Gianni Aprile Michele Portelli
Giuseppe Musumeci Gianluca Cottone Gianpaolo Aquilino
peppe
belle parole, adesso aspettiamo azioni concrete, vediamo se ne avrete il coraggio, perché i vostri peggiori nemici sono all’interno del vostro stesso partito.
piripi
mandate a ….. i deocristiani…..
Omarfalla
È vero non servono big bang, personalismi ecc… Mi chiedo però cosa significhi non passare mai la mano ad altri …se è proprio quella stessa base a chiederlo:cambiare nomi e simboli , senza cambiare persone e idee significa ed equivale a riciclarsi! Il pd ha una storia brevissima altro che radici e tradizione : il futuro è tutto da scrivere, ma a farlo non potranno che essere gli uomini e le donne, di questo secolo, e non certamente i nomi del passato che peraltro hanno disperso quella stessa base che oggi invocano. Ricordo a me stesso che, giudicare per gli altri cosa serve e cosa non serve è premessa di presunzione e quindi al consenso elettorale il giudizio su progetti e idee…buon lavoro a tutti…ps ringrazio quanti hanno partecipato spontaneamente all incontro del 4/7/13 nella piazzetta della macina in scicli per la presentazione di big bang scicli e colgo l occasione per quanti fossero interessati a contattare il gruppo rivolgersi: Omar Falla, Marco causarano, Emiliano inizirillo eleda trovato e Carmelo galesi… L adesione e le idee sono veramente libere …,
Francesco
“Le ultime elezioni confermano che laddove il partito è vivo e rinnovato stravince”
“L’attuale classe dirigente non è stata in grado di imparare dagli errori passati”
“Un partito inclusivo che all’insegna del rinnovamento coinvolga tutti senza distinzione”
“faccia sentire tutti iscritti e militanti, veri protagonisti di una nuova stagione politica”
al Pd oggi serve un gruppo dirigente che unisca anziché dividere e dividersi.”
“Serve un partito veramente unito attorno ad idee e contenuti, attorno ad esperienze e forze fresche”
“aprire” l’amministrazione ai giovani talenti che vogliono offrire il loro apporto professionale e creativo, favorendo la creazione di una commissione che accolga e valuti progetti di riqualificazione e sviluppo economico, urbano, sociale etc..”
“Quello che vogliamo è un Partito Democratico che trovi una sua identità precisa, un partito progressista e riformista, che sia aperto al dialogo con le forze moderate e che soprattutto guardi e si rifaccia al Partito Socialista Europeo”
“sapendo che il Pd non è quello che sta chiuso dentro una sezione in modo certamente garbato ma autoreferenziale ma è invece un partito fatto di tanti elettori ed elettrici che nonostante tutto continuano a votare PD sperando che qualcosa cambi, che qualcuno cambi.”
NON LEGGO NOMI DEL PASSATO….ANZI
l’apertura è massima verso il nuovo,mi sembra chiaro…basta leggere solo la prima riga…ed è pure scritta facile…
Guglielmo Pacetto
Grazie Omar, buon lavoro anche a voi, siamo tutti membri dello stesso partito ed abbiamo una visione, un progetto per vederlo rinsaldarsi e divenire forza propositiva ed aggregante, non sfaldata e disgregante. Detto questo ricordo a me stesso che principio di umiltà e determinazione è l’impegnarsi senza remore per ciò che si ritiene possa essere giusto e bene per aiutare la propria comunità – e questo è obiettivo che ci accomuna – e che sia esercizio di serietà l’impegnarsi per prospettare e sviluppare quelle soluzioni ai problemi che si ritengono più idonee e vicine ai propri principi e viepiù se fatto di fronte alla comunità cui si vuol parlare e per cui ci si spende. Passare la mano è concetto interessante, perché come la nostra professione insegna, tutto è imperfetto e sopratutto ogni cosa è interpretabile e tu sai bene che tra di noi non v’è alcuno che abbia “avuto la mano” in alcunché, eccetto gianpaolo che da consigliere fa il massimo che può, come Marco immagino, con gli strumenti che ha a disposizione. Quel che va evitato, a mio modo di vedere, è che il desiderio che spinge a lavorare ed impegnarsi per un proprio ideale di partito, venga “cavalcato” o comunque ustato da chi nell’agone politico ormai ci “sguazza da un bel pò” e finisce per “riciclarsi” come perfettamente dici tu, nascondendosi dietro una maschera di gioventù ed esplosività. buon lavoro e che sia produttivo per il bene del partito e sopratutto della comunità perchè chi fino ad oggi ha rappresentato sto partito in sede d’elezioni e lo ha fatto non passando mai la mano, come dici tu, alla fine ha perso e non ha inciso per nulla sulla vita del paese e della comunità in cui siamo radicati e che per noi è tanto importante. P.s.: ah già a proprio parlando di radici, mi impongo quale esercizio di di umiltà ed apprendimento di rifarmia alla storia ed ai principi che hanno guidato il centrosinistra italiano ed europeo dal dopoguerra sino ad oggi per usarlo quale “lezione” e fondamento su cui costruire il futuro ripromettendomi di analizzarne le mancanze e di riprenderne il buono per poi applicarlo ad una progettualità e ad un’idea complessiva di di sviluppo, comunità e civiltà che superino di gran lunga tutti i limiti della nostra società attuale, perché sai cosa ho imparato dalla scuola? Che la storia la insegnano non per dirci cos’è passato, ma per aiutarci a capire come il mondo sia cambiato e dove l’uomo abbia sbagliato o abbia fatto bene e così facendo ci sia reso possibile formare una nostra coscienza critica che ci proietti al miglioramento ed al progresso, nel senso buono del termine. La storia è maestra di vita dicevano i latini e lo diceva pure la buon anima di mio nonno che era contadino. Se non hai radici, se fingi di non averne perché il contesto in cui agisci è formalmente di giovane formazione, ebbene allora non dovresti sviluppare coscienza critica né un’identità precisa se non quella dell’ultimo sessennio. Scusa mi sono dilungato, farò esercizio anche di maggiore concisione ormai che ci sono, buon lavoro ragazzi e mi auguro davvero che un confronto dinamico e costruttivo come il nostro possa portare ottimi frutti alla città ed al partito, cosa che, alla fine della fiera, è quella che più importa.
Francesco
e visto che di lavoro da fare per questa città ce n’è e ce ne sarà veramente tanto,è sicuro che ci sarà bisogno delle forze e delle idee di tutti e del confronto costruttivo all’interno del partito più grande d’Italia e con la con la collettività tutta,come dice l’amico Guglielmo con il solo obiettivo di rendere migliore la nostra città con i fatti. La politica deve stare al servizio dei cittadini, mentre spesso la linea percorsa è stata nettamente contraria.