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Il caso  misterioso, e per certi versi curioso, “Sgarlata” che non ha fatto altro che spargere chiacchiericci di quartiere e cronache gossippare negli ambienti cittadini e notizie più “spiacevoli”, arrivate come una doccia fredda nella stanza Montalbano, troverà una spiegazione stasera alle 21 nell’aula consiliare del comune di Scicli.

La  Uil con in testa Ettore Rizzone, Vigili urbani, Sindaco di Scicli Franco Susino discuteranno dei presunti casi di mobbing e soprattutto dell’incarico ambiguo della Sgarlata, alla quale sarebbe stato attribuito l’incarico di  “Comandante dei Vigili Urbani” di Scicli sebbene non avesse i requisiti ma che, invece come ha denunciato il sindacato, non ha i requisiti professionali.

La stessa è inquadrata nella categoria D1 e non D3 e quindi non potrebbe esercitare il ruolo di comandante dei Vigili Urbani, infatti la Uil, nella lettera inviata al sindaco, ha specificato che è un “Commissario Responsabile del Servizio P.M”. “Millantato credito- così ha etichettato questo caso il sindacalista della Uil Ettore Rizzone che ha anche precisato che “l’eventuale illegittimità nell’esercizio delle funzioni il comandante non è da ascrivere alla dottoressa Sgarlata ma a chi le avesse conferito, eventualmente, oltre i periodi previsti dal contratto (un periodo massimo di sei mesi con una proroga di altri sei)”.

Era il 5 giugno 2010 quando il sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque conferì, con propria determina, l’incarico di comandante della polizia municipale di Scicli alla dottoressa Marina Sgarlata.

Il sindacalista Ettore Rizzone ha riservato parole amare anche per l’operato del capo settore amministrativo Mario Picone “per la mancata esecuzione della direttiva che riguarda l’art. 24 del CCNL  contratto nazionale del 14 settembre 2000, cioè il compenso per le festività infra settimanale” e non come erroneamente scritto ieri  “l’ordinanza che riguardava, nè poteva riguardare, la “deposizione” del comandante, non rientrando tra le prerogative del capo settore, ma esclusivamente al sindaco”.

Il caso-choc è scoppiato dopo la denuncia nella sede della Uil sciclitana di dodici vigili urbani di presunti atteggiamenti vessatori e intimidatori della “Comandante” nei confronti dei sottoposti: mobbing, discriminazioni e continue disparità di trattamento con  reiterati atteggiamenti di favoritismo nei confronti di alcuni penalizzandone altri, ad esempio come l’approvazione delle ferie.

“Una inquietante tensione all’interno del Corpo di Polizia Municipale di Scicli e la conseguente condizione di notevole disagio derivanti dagli atteggiamenti vessatori ed intimidatori che la “Commissario di Polizia Municipale” responsabile del servizio assume nei confronti degli operatori, rei di non rinunciare alla dignità personale e professionale, che respingono la pretesa di loro comportamenti da “Yes-man ed Yes-woman”- recita il comunicato –denuncia della Uil inviato al Sindaco Susino.

Da giorni- hanno fatto sapere dalla sede della Polizia Locale sciclitana- la Sgarlata non si vede. Alla domanda: “è in ferie?”, la poliziotta al centralino ha risposto: “non lo posso sapere. Non l’ho vista”.

La “comandante” al momento è latitante.

RAPPORTI CON LA STAMPA

 Ora è tutto più chiaro. Finalmente. L’articolo pubblicato dal giornale on line “Nove tv”, dal quale si legge che la Sgarlata non potrebbe esercitare il ruolo di comandante, dimostra perché ogni qualvolta c’è un incidente stradale a Scicli, rilevato dalla Polizia Municipale (locale), nessun giornalista può avere informazioni dalla “Comandante”.

La stampa, costretta a prendere informazioni da altre fonti indirette perchè quella ufficiale, il Comandante,  si “fa negare”. E’ troppo impegnata o non è legittimata ad avere rapporti con la stampa non essendo nel pieno delle sue funzioni?

Facciamo un esempio: il 26 maggio scorso muore a Scicli il giovane Gabriele Pisana a seguito di un impatto contro un auto, alla cui guida c’era una giovane, rilevato, durante la sera delle elezioni europee, dalla Polizia Municipale. Erano le 22 circa.

Il giorno dopo la stampa chiama l’ufficio dei Vigili per saperne di più sul tragico bilancio: la poliziotta al centralino tenta di passare l’interno della “comandante”, dopo minuti di attesa, torna in linea specificando che  la Sgarlata non può dare informazioni perché “troppo impegnata”.

Siccome il pezzo doveva essere scritto, parte una serie di telefonate alle Forze dell’ordine (carabinieri) che purtroppo niente in più dicono di ciò che già sapeva la cittadinanza, con un passa parola, in quanto i rilevi (giustamente) non erano stati fatti da loro e soprattutto non hanno inteso dare informazioni per rispetto del lavoro dei “colleghi”.

Solo dopo (fortunatamente nel volgere di poche ore) si viene a sapere chi è la vittima e quale potrebbe essere stata la dinamica.

Solo nel primo pomeriggio si ha la certezza che c’è una superstite, una testimone, una ragazza di Scicli coinvolta nel sinistro.

 PRESUNTE IRREGOLARITA’ NELLE INDAGINI

 Qualcosa quella sera non sarebbe stato fatto regolarmente. Un’inchiesta sarebbe stata aperta dalla Procura nei confronti della Polizia Locale di Scicli.

Il primo errore è che la Polizia Locale non avrebbe sottoposto a nessuna delle due vittime in ospedale ( Pisana morì dopo circa quattro ore) al test alcolemico e tossicologico per verificare l’idoneità alla guida o se sotto l’effetto di sostanze.

Non solo. La pattuglia di Polizia Locale con due agenti si ferma sul luogo dell’incidente mentre, alle 22, stava rientrando dopo  le sei ore di lavoro nei seggi elettorali, e comincia a fare i rilievi ma intervengono anche altre due pattuglie, inviate dalla Sgarlata.

La “Comandante” avrebbe dovuto scrivere con una determinazione che gli agenti stavano effettuando lo straordinario (durato dalle 22 alle 2) e non lo ha fatto. Pertanto la Sgarlata avrebbe omesso di certificare l’orario continuativo e straordinario sia preventivamente che immediatamente dopo l’avvenuto turno di lavoro e quindi non ha notificato la quantificazione dello straordinario ( come rivendica anche la Uil).

Dopo tutti questi presunti intrichi la Sgarlata si è chiusa nel silenzio.

 Viviana Sammito