“Ho preferito la continuità occupazionale alla possibilità di più ingenti guadagni; l’ho fatto pensando a mio padre, ai suoi valori e principi”. Guglielmo Santospagnuolo è un noto imprenditore di Scicli, titolare della Plasticontenitor, una storica azienda che si occupa della fabbrica di cassette in plastica per l’ortofrutta, che ormai prossimo alla pensione, ha deciso di vendere l’attività ai suoi dipendenti. Costituita nel 1969 e diventata operativa l’anno successivo, l’azienda fondata da Andrea Santospagnuolo, papà di Guglielmo, rappresenta un esempio di stabilità produttiva confermata poi anche dopo la prematura scomparsa del fondatore.

Nel corso della sua attività, l’azienda sciclitana ha registrato oltre 40 pensionamenti mentre nella stessa, a piano regime, lavorano circa 30 dipendenti.

Da qualche anno Gugliemo maturava l’idea di congedarsi dal lavoro e, non avendo la possibilità di un ricambio generazionale, dato che il figlio ha scelto un’altra strada, per lui le possibilità erano quelle di vendere l’azienda o, in caso di non riuscita, metterla in liquidazione. Quest’ultima ipotesi avrebbe cancellato l’azienda e, comunque, in entrambi i casi, si sarebbe messa a rischio la salvaguardia dei posti di lavoro.




In questi anni, così, Guglielmo Santospagnuolo ha deciso di puntare su un gruppo di lavoratori curando la loro formazione sulla cultura d’impresa e condividendo tutte le fasi gestionali dell’attività. Alla fine ad acquistare la Plasticontenitor sono stati sei dipendenti: Sergio Padua, Francesco Raniolo, Giorgio Occhipinti, Lorenzo Caruso, Oscar Donzella e Carmelo Sarra, tutti con una grande esperienza alle spalle e alto profilo professionale. “In questa operazione- spiega ancora Guglielmo Santospagnuolo-abbiamo preteso un corrispettivo minimo, ancorato al valore nominale del Capitale Sociale, rinunciando al valore reale dell’azienda, per far sì che le possibilità finanziarie di ognuno potessero essere adeguate al trasferimento delle quote Sociali.




 

Un notevolissimo sacrificio finanziario mio e della mia famiglia, pur di fare continuare l’attività. A vedere personalmente l’azienda operare e prospettata nel futuro è come ricordare mio padre, un legame affettivo che così continua”.

(fonte: La Sicilia)