Tratto da La Sicilia del 23 febbraio

di Carmelo Riccotti La Rocca

Quasi 15 mila euro pagati oltre un anno fa all’Enel per portare la corrente elettrica in una azienda agricola, ma lì la luce ancora non è arrivata. Per i proprietari di una azienda agricola di Scicli la richiesta di fornitura di energia elettrica si è trasformata in una odissea che ormai si protrae da più di un anno.

Tutto è cominciato esattamente nel dicembre del 2017 quando l’azienda ha inoltrato al “Servizio elettrico nazionale” l’istanza per poter garantire la fornitura di energia elettrica nella sede del nuovo impianto che si trova in Contrada Dammusi, nella parte alta di Donnalucata.

Il 19 dicembre del 2017 arriva la conferma della presa in carico dell’istanza con i riferimenti della pratica. “Verbalmente – afferma il proprietario- mi è stato detto che per l’espletamento dei lavori ci sarebbero voluti dai 4 ai 5 mesi, tempi dovuti al fatto che l’impianto avrebbe dovuto attraversare una Strada Provinciale, quindi si sarebbe dovuta attendere l’autorizzazione del Libero Consorzio”.




Una volta avviata la pratica, al proprietario dell’azienda è stato fatto saldare un bonifico di poco oltre 14 mila euro per l’attivazione del servizio. “A quel punto – ci conferma ancora il titolare dell’impresa- rimango in attesa e, passati i cinque mesi indicati, inizio a chiedere informazioni in merito”. Stando al racconto dell’imprenditore le risposte sono state sempre molto evasive, dalla necessità di attendere le autorizzazioni del Libero Consorzio alla carenza di personale prospettata dal responsabile provinciale del servizio di energia elettrica. Sull’autorizzazione provinciale, il titolare dell’azienda agricola ha avuto conferme che la stessa è rilasciata nel dicembre del 2018.  Nel gennaio di quest’anno, intanto, pensando che ormai fosse imminente la risoluzione della pratica, l’azienda ha provveduto a piantare le barbatelle (di uva da tavola).




“Non potevo permettermi di restare fermo un altro anno- dice ancora l’imprenditore- non posso bloccare una azienda, mi sono fidato della bontà di chi sta gestendo la pratica”. Senza l’attivazione della luce l’azienda non può utilizzare nemmeno l’impianto di irrigazione e questo rappresenta un enorme problema. “Credo non sia ammissibile – conclude l’imprenditore – che ad oltre un anno dal versamento di una somma considerevole, ancora non sono stati impiantati nemmeno i tralicci e non si riescono ad avere risposte esaustive in merito ad una pratica che doveva essere espletata nel giro di qualche mese”.