orazio ragusa e franco susinoIl consiglio comunale di Scicli si sta auto-sciogliendo, pezzo per pezzo stanno venendo a mancare alcuni elementi del puzzle, che erano stati scelti dagli stessi cittadini. Ma perché questo fuggi fuggi generale e concomitante?

Al termine della seduta del consiglio comunale di martedì sera hanno consegnato le dimissioni da consigliere comunale il presidente del consiglio Vincenzo Bramanti, e i consiglieri Mario Marino  – eletto nelle file dell’Udc, come Bramanti – ,  Maurizio Miceli e per ultimo Enzo Giannone, del Partito democratico. E’ vero che Scicli è stata bistrattata sia dal quotidiano nazionale La Repubblica con l’articolo di Bolzoni, sia per le vicende di cronaca relative ai manifesti elettorali e alla gestione dei rifiuti con presunte infiltrazioni mafiose.

Ma la commissione anti-mafia nominata non si è espressa, ancora. Scicli perché non può avvalersi di quel principio previsto dalla Costituzione italiana che è la presunzione d’innocenza?

Perché la città non deve continuare ad essere amministrata dalle stesse persone scelte democraticamente dal popolo fino a quando non sarà giudicata?

E mentre il deputato regionale Orazio Ragusa invita Susino alle dimissioni, come unica ricetta medica che “libererebbe la città da tutti questi veleni che ammorbano l’aria”, il sindaco  ringrazia l’amministrazione e i consiglieri comunali, che hanno votato favorevolmente il bilancio di previsione, corredato del parere favorevole dei revisori dei conti, e della contestuale salvaguardia degli equilibri di bilancio. “Hanno compiuto una scelta di buona amministrazione” – ha commentato un ottimista e fiducioso Susino mentre l’on. Ragusa ha precisato:

“Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria , non è mio compito e sarà la magistratura a chiarire, in un senso o nell’altro, come stanno le cose. Auspico, anzi, che i procedimenti in corso chiariscano ogni ombra. Le mie considerazioni hanno carattere politico e dico soltanto che politicamente, a Scicli, siamo ad un punto fermo.”

Susino continua ad amare la sua città e ha già pensato di adire le vie legali e  richiedere azioni risarcitorie nei confronti del quotidiano La Repubblica e del giornalista Attilio Bolzoni.

“Intendo difendere con tutti i mezzi l’onorabilità dei cittadini e l’immagine della città, che non può ingiustamente sopportare giudizi pesanti prima ancora che nessuna decisione, al momento, è stata definita e assunta”.

Viviana Sammito