Scicli – Mensa scolastica. Causarano (PD) : serve una svolta nel servizio
- 1 Febbraio 2014 - 13:59
- 0
Rileviamo come la notizia appresa due giorni fa dalla stampa locale, circa l’ispezione dei Nas dei Carabinieri presso l’azienda che confeziona la refezione scolastica anche per le scuole materne di Scicli, abbia destato parecchio scalpore in città, poiché ha sostanzialmente confermato i tanti dubbi che i genitori sciclitani avevano rimostrato sui requisiti dei pasti serviti ai propri figli.
Se da un canto, infatti, la comunicazione che il servizio non è stato interrotto garantisce rispetto alla sussistenza di quei requisiti di salubrità minima al di sotto del quale questa prestazione non è erogabile, dall’altro, il fatto che questa indagine delle autorità di polizia sia partita da una segnalazione dei genitori della città capoluogo, non fa che suffragare le tante perplessità che anche a Scicli – l’anno scorso e all’inizio di questo anno scolastico – si erano diffuse rispetto a standard di quantità e qualità del cibo troppo spesso inadeguati.
In merito a questo grave fatto è intervenuto il Consigliere Comunale del PD, Marco Causarano, che in una nota stampa scrive: “poiché la problematica in città si porta avanti senza soluzioni da almeno un decennio (ovvero allorchè furono chiuse le cucine centralizzate del Comune), sul punto vogliamo essere chiari: serve un cambio di rotta sul servizio mensa per le scuole materne di Scicli sia da parte del Comune che da parte delle Scuole interessate. Per ciò che attiene il breve termine, già lo scorso anno avevamo chiesto maggiore attenzione al problema ed avevamo avuto assicurazione rispetto alla costituzione di un organismo di vigilanza costante sulla mensa scolastica. Ad un anno di distanza – continua Causarano -, in regime di proroga del bando precedente, nessuna Commissione mensa o altro organismo di controllo è stato istituito dagli uffici del Comune che – in tal modo – abdica la funzione di eseguire una precisa verifica di competenza per un servizio di cui si è fatto carico.
Ma il problema, per il futuro prossimo, necessità di un chiaro cambio d’impostazione nelle scelte di erogazione della prestazione, che comporta un approccio differente anzitutto da parte delle Scuole della città, se è vero com’è che risulta sconfortante anche per i docenti registrare le assenze di bambini da servizi didattici programmati negli orari pomeridiani. Fintanto che a Scicli non sarà ripristinata una cucina centralizzata (ma, visti i chiari di luna, è ragionevole pensare che questo non avvenga in breve), infatti, non è più possibile perseguire la strada intrapresa sino ad ora.
Laddove tanti enti locali (e Scicli fra questi!) fanno fatica a garantire che servizi individuali di questo genere si mantengano entro canoni di una qualità media, devono essere proprio gli Istituti d’istruzione ad incoraggiare soluzioni alternative e studiare sistemi di coinvolgimento dei genitori (pensiamo a veri e propri comitati di gestione) e del Comune, che sopperiscano ad inefficienze conclamate, magari partendo con progetti pilota per arrivare dopo ad una applicazione generale.
Diversamente, appare evidente che gli unici a pagare l’inefficienza di questi servizi (ed il rimpallo di responsabilità fra Comune e Scuole) siano anzitutto i bambini che si fermano a pranzo negli istituti della città. Di contro, pagano un prezzo anche quei genitori che – insoddisfatti del servizio – sono costretti a privarsi di un valido ausilio che pure risulta necessario per chi lavora anche il pomeriggio oltre che didatticamente utile per quegli alunni che frequentano le iniziative pomeridiane.
Ecco perché riteniamo che la scuola pubblica non possa abdicare rispetto al compito di assumere iniziative anche rispetto a tali problematiche, specie per garantirsi continuità didattica nelle ore pomeridiane, diversamente ritengo che assisteremo ad una lenta ma inesorabile trasmigrazione di alunni dal servizi pubblico agli istituti privati, a scapito sempre delle fasce più deboli.