Scicli – In ricordo di Vincenzo e Mario: sulla spiaggia di Pezza Filippa un’Opera realizzata dall’Artista Pietro Cutrò
- 21 Agosto 2024 - 9:05
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Qualche giorno fa, la spiaggia di Pezza Filippa sita nel litorale Sciclitano è stata omaggiata, perché fonte d’ispirazione per la sua bellezza e senso di serenità dal giovane artista Piero Cutrò.
Piero Cutrò è originario di un Paesino dell’Agrigentino, la sua Opera in cemento fibrato e struttura di ferro rappresenta l’unione tra la vita terrestre e quella celeste e a tal proposito l’ha dedicata a due persone speciali della comunità estiva della spiaggia di Pezza Filippa, che purtroppo non sono più tra noi: l’opera di una delicatezza straordinaria è stata donata al luogo che l’ha ispirata e dedicata a Vincenzo Iurato e Mario Buscema.
La creazione, frutto del talento e della sensibilità dell’artista Pietro Cutrò, non è solo una scultura, ma un simbolo potente e toccante che unisce passato e presente, vita e morte.
L’opera rappresenta un piccolo uomo con le braccia aperte, rivolto verso l’orizzonte. Questo gesto, semplice ma profondamente significativo, simboleggia l’abbraccio universale verso tutti coloro che si affacciano su questa linea ideale tra cielo e mare. Con le sue braccia aperte, la figura accoglie e abbraccia simbolicamente tutti noi, invitandoci a riflettere sull’unione tra il mondo dei vivi e quello dei morti, tra il visibile e l’invisibile.
Per Pietro Cutrò, l’orizzonte rappresenta molto più di una semplice linea che separa il cielo dal mare; è un confine tra due mondi, quello dei vivi e quello dei morti. Questo confine, così sfumato e al contempo così definito, si manifesta nella sua creazione come un luogo di incontro e di dialogo tra dimensioni diverse dell’esistenza.
La statuetta è ora lì, sulla Spiaggia della Filippa, a testimoniare la continuità tra i mondi, a portare il ricordo di due padri, Vincenzo e Mario.
Un dono particolarmente apprezzato dalle due famiglie.
In particolare la famiglia Iurato voleva ringraziare l’artista pubblicamente per la sua opera, ed esternarne l’apprezzamento: “Grazie, Pietro Cutrò, per aver donato a questo angolo della nostra terra un’opera così significativa e per averci invitato a contemplare l’orizzonte con occhi nuovi e cuore aperto.”