acifDi seguito pubblichiamo in forma integrale il comunicato diramato dall’Acif in riferimento all’impianto autorizzato in contrada Cuturi:

«Cari concittadini,

durante lo svolgimento dell’assemblea indetta dal comitato START Scicli del 15 Aprile 2016 sono emerse una serie di perplessità da parte dei presenti, in rapporto all’ampliamento dell’attuale piattaforma di gestione dei rifiuti. Condividendo le preoccupazioni per chi non è a conoscenza della materia, la Direzione Aziendale desidera fornire risposte in modo semplice, con lo scopo di rassicurare sulle attività che si andranno a svolgere, chiarendo fin da subito che il progetto e la successiva messa in esercizio dell’impianto, percorre i canoni di sostenibilità ambientale del territorio.

Come espresso dal responsabile del progetto durante l’assemblea pubblica del 15 Aprile 2016, confermiamo le rassicurazioni che tutte le attività di analisi preliminare, di valutazione degli impatti e gestione amministrativa, conclusasi con il provvedimento autorizzativo, si sono svolte in massima trasparenza. Ad ogni conferenza dei Servizi, l’Ufficio Istruttore ha sempre trasmesso le convocazioni a tutti gli Enti preposti al controllo, i quali hanno espresso tutti il loro parere (pag. 6 del Decreto Autorizzativo): 1. Comune di Scicli; 2. ASP-S.Pre.S.A.L. Ragusa (salubrità luoghi di lavoro); 3. Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ragusa (conformità antincendio); 4. ASP-Ambienti di Vita Ragusa (salubrità luoghi di lavoro); 5. S.R.R. ATO 7 Ragusa (rifiuti e compatibilità con il Piano d’ambito); 6. Servizio 4 Dipartimento Urbanistica Regione Sicilia (urbanistica); 7. Genio Civile di Ragusa (urbanistica e compatibilità idrogeologica); 8. Servizio 2 Tutela Inquinamento Atmosferico Regione Sicilia (emissioni in atmosfera); 9. Servizio 7 Pareri Ambientali del Dipartimento dell’Ambiente (gestione delle acque, scarico e fognature); 10. Provincia Regionale di Ragusa – Libero Consorzio Comunale (ambiente e gestione rifiuti); 11. ARPA ST Ragusa (ambiente, gestione rifiuti, Piano di Monitoraggio e Controllo); Durante il corso dell’assemblea del 15 aprile 2016 sono state espresse parole di condivisione in merito alle legittime preoccupazioni della cittadinanza. In tale sede sono state fornite le informazioni sui criteri e metodi di trattamento dei rifiuti, in particolare le modalità che consentono di recuperare acqua da destinare ad uso irriguo ed industriale a partire da determinate categorie di rifiuto.

Nostro malgrado, i notiziari stampa e filmati televisivi non hanno pubblicato quanto sopra, ponendo invece l’accento solo sulle criticità espresse da parte di alcuni partecipanti non ammettendo le repliche di illustrazione e chiarimento sostenute.

In merito alla pericolosità del rifiuto, il termine non deve essere considerato in modo negativo allarmistico. Molti prodotti acquistati dalle famiglie al supermercato sono considerati “pericolosi”: ad esempio ammoniaca, varechina/candeggina, concimi per le piante, diserbanti per il prato, etc.. riportano nelle etichette la classificazione di “pericoloso” e “tossico”, con conseguente classificazione dello scarto come “rifiuto pericoloso”.

La pericolosità e tossicità per l’uomo si possono manifestare solo a seguito di inalazione, ingestione, contatto non protetto prolungato (ad es. per i diserbanti l’impiego del prodotto senza guanti e/o senza occhiali protettivi). Ne consegue che il rischio diretto per la cittadinanza è estremamente basso per tali forme di contatto. Il personale qualificato e formato per gestire gli scarti di tale sostanze (gli imballaggi e i recipienti vuoti, le latte di vernice, etc…) avrà tutte le competenze necessarie per trattare tali tipologie di rifiuto.

La piattaforma consentirà di gestire una serie di scarti che attualmente non sono intercettati e gestiti, come ad esempio l’amianto, gli ingombranti e l’indifferenziato. Questi scarti, a volte abbandonati per mancanza di riferimenti per la loro gestione, costituiscono un fattore di danno allo sviluppo turistico.

Al contrario la piattaforma per la gestione dei rifiuti costituirà punto d’interesse e di riferimento per le attività economiche sia pubbliche che private, con la finalità di esplicare, i rapporto a quanto già detto durante l’assemblea del 15 Aprile 2016, la valorizzazione del recupero e la sostenibilità ambientale del riciclaggio. La vocazione primaria al recupero di materia prima da rifiuto è allineata agli attuali e vigenti indirizzi normativi i quali prefiggono l’obiettivo di recupero, riducendo al minimo l’utilizzo di discariche. In tal senso un’attenta gestione del rifiuto costituisce risorsa economica, valorizzazione dell’ambiente circostante e minori spese amministrative.

Gli scarti derivanti dalle attività di trattamento saranno identificati da appositi codici di classificazione ed avviati ad altri impianti presso i quali, in relazione alla propria tecnologia di trattamento, potranno essere smaltiti definitivamente. In ogni passaggio, in ingresso ed in uscita dall’impianto, la tracciabilità del rifiuto sarà garantita dall’applicazione del Piano di Gestione Operativa e dall’impiego del formulario di trasporto, come previsto dalla Normativa Nazionale. Esso costituisce documento fondamentale per la tracciabilità e per i controlli da parte degli Enti preposti. Nello spirito di trasparenza e collaborazione, la scrivente Direzione Aziendale costituirà volontariamente un sistema per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico informazioni sulla propria gestione ambientale. Inoltre è a disposizione per mettere in atto azioni che possano indurre allo sviluppo aziendale in sintonia con il territorio e la cittadinanza.»